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mercoledì, Feb 24

Rider, Procura di Milano: app di food delivery ne assumano 60mila



Da Wired.it :

Contestate ammende per 733 milioni di euro ad alcune delle principali società di food delivery nell’ambito di un’inchiesta su salute e sicurezza dei fattorini

VIA LAGRANGE, TURIN, ITALY – 2020/03/12: A Uber Eats rider wearing a respiratory mask rides past a Camicissima shop. The Italian government shutted down majority of stores to halt the spread of COVID-19 coronavirus outbreak. (Photo by Nicolò Campo/LightRocket via Getty Images)

Un’indagine della procura di Milano ha contestato 733 milioni di euro ammenda a società di food delivery per la violazione di norme sulla salute e sicurezza sul lavoro dei rider. “Sessantamila lavoratori” delle società Uber Eats, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo, dovranno inoltre essere assunti come “coordinati e continuativi”, sulla base di verbali notificati alle stesse aziende. Lo hanno riferito, in una conferenza stampa web, le autorità che hanno condotto l’inchiesta e indagano sei persone tra le aziende coinvolte. Titolari del fascicolo sono la pm Maura Ripamonti e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano secondo cui, in base a quanto riporta l’Ansa “l’inchiesta si è imposta perché questa situazione di illegalità è palese”.

L’indagine è stata avviata durante il lockdown, quando i rider hanno svolto una funzione essenziale consegnando i pasti nelle abitazioni ma incorrendo anche in alcuni incidenti stradali. Da lì i carabinieri del Nil, comando per la tutela del lavoro guidati da Antonino Bolognani, hanno verificato la posizione di 60mila fattorini, accertando il tipo di rapporto di lavoro anche con Inail e Inps e le dinamiche esistenti con la piattaforma digitale. La conclusione, per il procuratore Francesco Greco, è che si tratta di un rapporto subordinato. Nei verbali inviati la Procura chiede ai datori di lavoro di applicare contratti adeguati e assunzioni, considerare cioè i rider non più come lavoratori autonomi e occasionali, ma para subordinati.

“Se le aziende pagheranno queste ammende, ciò consentirà loro l’estinzione del reato”, ha aggiunto Bolognani. Intanto i rider in Italia “hanno un trattamento di lavoro che nega loro un futuro”, ha detto Greco: “Hanno un permesso di soggiorno regolare, ma non permettiamo loro di costruirsi una carriera adeguata. Non è più tempo di dire che sono schiavi, ma è tempo di dire che sono cittadini. Su Uber Eats, già coinvolta in un’inchiesta per caporalato e commissariata, è stata aperta un’indagine fiscale. Gli effetti dell’attività investigativa potrebbero essere rivoluzionari per il settore, che stava faticosamente cercando un accordo per il contratto dei rider e aveva visto JustEat lanciare una campagna di assunzioni di mille persone in due mesi a partire da marzo.

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[Fonte Wired.it]