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venerdì, Lug 12

Rimborso bollette 28 giorni, sì del Consiglio di Stato


Respinte le impugnazioni degli operatori. Ora le aziende dovranno stornare i costi in più e rimborsare i clienti. Le associazioni di consumatori stimano rimborsi per 1 miliardo di euro

telefoniaSi chiude la partita dei ricorsi sul caso delle bollette a 28 giorni. Con il suo verdetto, il Consiglio di Stato dà ragione all’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) in merito all’obbligo di indennizzare i consumatori dei giorni che sono stati erosi con il sistema della fatturazione a quattro settimane.

È questo il contenuto nei dispositivi delle tre sentenze emesse dal giudice amministrativo riguardo ai ricorsi presentati da Fastweb, Wind Tre e Vodafone Italia contro la decisione dell’Autorità. Il giudice amministrativo di secondo grado ha respinto i ricorsi degli operatori telefonici.

Nel mirino c’è la decisione con cui Agcom ha imposto alle compagnie di tornare alla fatturazione mensile e di stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, quando è scoppiato il caso bollette a 28 giorni, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.

Riguardo alle multe che l’Autorità nelle delibere comminava inoltre alle compagnie, il Consiglio di Stato ha confermato il dimezzamento già deciso dal Tar, riferisce l’agenzia Radiocor.

Ora, commenta Paolo Fiorio, legale che ha assistito l’associazione Movimento Consumatori davanti al Consiglio di Stato all’agenzia Radiocor, “gli indennizzi devono essere automatici e immediati e devono prescindere dalle richieste degli utenti. Le compagnie telefoniche non hanno piu’ scuse e devono adempiere alla delibera dell’Agcom, altrimenti chiederemo l’ottemperanza delle sentenze. La palese illegittimita’ dell’applicazione dei sistemi di rinnovo e fatturazione a 28 giorni riguarda peraltro anche coloro che hanno esercitato il recesso dai contratti successivamente al 23 giugno 2017. Le compagnie dovranno rimborsare anche questi utenti ai quali non e’ applicabile la restituzione dei giorni erosi. Complessivamente le nostre stime quantificano gli indennizzi in circa un miliardo di euro”.

 

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