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giovedì, Lug 04

Rinnovabili, in Puglia arriva la rete elettrica su misura


Pan è il progetto di E-Distribuzione che ha creato nella regione un’infrastruttura intelligente in grado di interagire in modo diretto con i cittadini

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(Foto: Getty Images)

Fino agli anni Sessanta la Puglia ha scontato un ritardo di sviluppo energetico notevole. Era il periodo degli impianti che producono energia dall’acqua ma nella regione mancava la materia prima. Ora è la prima in Italia per eolico, prima per fotovoltaico, terza per biomasse liquide e quinta per biomasse solide. È in sovrapproduzione energetica e si può permettere di fornire le sue eccedenze a regioni come Campania e Basilicata, che ricambiano approvvigionando acqua.

Ma non è finita qui. La Puglia è appena entrata in una ulteriore fase energetica della sua vita: l’intera regione è percorsa da una nuova rete elettrica, intelligente e flessibile, in grado di accogliere l’energia prodotta da migliaia di impianti rinnovabili. È il progetto Pan, Puglia active network, di E-Distribuzione, che ha reso la regione protagonista di un ambizioso programma di smart grid che ora è pienamente operativo.

Cos’è Pan

Pan è un piano da 170 milioni di euro, cofinanziati al 50% dalla Commissione europea. È stato avviato nel 2014 in risposta a un bando europeo per la riduzione di emissioni dei gas a effetto serra. Le risorse sono servite principalmente per tre scopi. Primo: fornire slancio alla digitalizzazione della rete, già iniziata intorno al Duemila. Secondo: sviluppare su scala regionale un’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici, con punti dislocati su tutto il territorio e abilitati alla ricarica di veicoli. Terzo: portare i cittadini alla gestione attiva dei consumi.

A beneficiarne sono 2 milioni di pugliesi, per un progetto che ha interessato circa 30mila chilometri di rete di media tensione, cui sono connessi 44mila impianti di produzione da fonte rinnovabile. Si tratta di infrastrutture smart, in grado di dialogare tra loro e intervenire in caso di guasti.

Pan per i cittadini è tre cose: una rete più sicura e affidabile, quindi una qualità del servizio che stimiamo migliorerà di oltre il 20%. Dove il Pan è stato implementato completamente i cittadini hanno già avuto un beneficio evidente: non ci sono più interruzioni”, spiega Vincenzo Ranieri, amministratore delegato di E-Distribuzione.

E aggiunge: “Saremo in grado di integrare rapidamente tutte le fonti rinnovabili collegate alla rete di distribuzione e questo ha beneficio sulla bolletta. Più energia rinnovabile prodotta, più si riducono i consumi”.

Per Ranieri, con Pan “mettiamo a disposizione un’infrastruttura che abiliterà lo sviluppo di nuovi servizi commerciali e digitali ai clienti. Con l’open innovation faremo in modo che altre startup sviluppino sistemi di domotica evoluta che consentano un’interazione diretta del cittadino con i propri consumi”.

Perché la Puglia

Abbiamo iniziato in Puglia perché è strategica: ha il maggior grado di potenza rinnovabile installata con 2,6 giga watt ed e la più alta come fonti rinnovabili distribuite. Ma l’idea è quella di portare il progetto in tutte le regioni, indipendentemente dal grado di penetrazione e sviluppo delle rinnovabili – spiega Ranieri –. Dal momento che il nostro obiettivo per i prossimi tre anni è quello di sviluppare in Italia 40 gigawatt di energia rinnovabile, tutte le regioni italiane saranno impattate positivamente da un progetto come questo. Campania, Sicilia e Basilicata saranno le più sollecitate perché il grado di irraggiamento è più alto. Ma Lombardia, Lazio, Sardegna e Triveneto si stanno ascrivendo come protagoniste dello sviluppo delle rinnovabili”.

Questo perché le rinnovabili non saranno più unicamente sinonimo di grandi impianti fotovoltaici e grandi parchi eolici. “Rinnovabili è anche integrare un pannello solare sul capannone industriale. E questo è un valore per le pmi italiane”, prosegue Ranieri: “Ci auspichiamo che anche la piccola impresa produca energia per i propri fabbisogni, non solo i grandi produttori. Per questo bisogna sviluppare una rete resiliente e affidabile, che favorisca lo sviluppo di una piattaforma di servizi utile a tutti”.

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