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lunedì, Set 05

Rocket Lab ha provato un motore di un razzo spaziale che aveva già volato

da Hardware Upgrade :

Alla fine di giugno Rocket Lab aveva lanciato la missione CAPSTONE per conto della NASA, la prima dell’epoca Artemis. Questa servirà a provare quella che sarà l’orbita impiegata dal Lunar Gateway nei prossimi anni, un’orbita mai impiegata durante le precedenti missioni Apollo. Ma la società aveva messo a segno un importante lancio anche nel mese di maggio tentando il primo recupero “al volo” di un primo stadio di un razzo spaziale Electron.

Come dichiarato Peter Beck (CEO della società) qualche tempo fa “penso che chiunque non stia sviluppando un vettore di lancio riutilizzabile in questo momento stia sviluppando un prodotto senza futuro perché è così ovvio che questo è un approccio fondamentale che deve essere pensato fin dal primo giorno”. I successi di SpaceX con Falcon 9 hanno spinto la concorrenza e nei prossimi mesi anche Electron potrebbe diventare un vero e proprio vettore (leggero) riutilizzabile, in attesa ovviamente di Neutron, il prossimo grande passo in avanti. In questi giorni la società ha riacceso per la prima volta un motore Rutherford che era già stato utilizzato per una missione. Un primo successo sulla via del riutilizzo.

Rocket Lab riaccende un motore già utilizzato per un lancio spaziale

Come spiegato dalla società e dal CEO Peter Beck, in queste settimane le squadre stanno procedendo a una serie di test e riqualificando le componenti del primo stadio di un razzo spaziale Electron già impiegato per la missione There And Back Again del 2 maggio. In particolare si sta procedendo all’esame della struttura del primo stadio e ovviamente della sezione motori (che è la più complessa).

rocket lab rocket

La riaccensione di un motore Rutherford di Rocket Lab utilizzato dal razzo Electron è stato un momento fondamentale. In particolare le operazioni di recupero non sono andate esattamente come previsto. Infatti dopo il rientro, il paracadute si è aperto correttamente e l’elicottero lo aveva agganciato. Le condizioni meteo però hanno costretto quest’ultimo a rilasciarlo (dolcemente) nell’oceano per poi essere recuperato.

Ora la società ha eseguito gli stessi test su questo motore come fosse un’unità nuova. Questo significa uno static fire da 200″ con riaccensioni multiple e riuscendo a generare 21 kN di spinta entro 1000″ dall’accensione. Dati che sono identici a quelli di un modello nuovo mostrando come, anche se riutilizzato (e venendo a contatto con l’acqua salata) il motore è ancora in ottime condizioni.

rocket lab

Rocket Lab sta lavorando alla prossima missione che promette di utilizzare ancora un elicottero per il recupero “al volo” del primo stadio, questa volta riportandolo direttamente sulla terraferma. Sempre Peter Beck ha anche annunciato che la società ha raggiunto i 300 motori Rutherford prodotti con la stampa 3D. Se tutto andrà come previsto, già nel 2023 sarà possibile vedere volare nuovamente un razzo Electron. Un nuovo successo per il mercato spaziale.

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