Moray, Regno Unito – Affacciata sul mare a nord della Scozia, a una latitudine che raggiunge quasi quelle di Stoccolma e di Oslo, si trova fin dal 1939 una delle più ampie e trafficate basi della marina britannica Raf (Royal Air Force): Lossiemouth, nome in codice Raf Los. La posizione nella contea di Moray, nel nordest dell’isola, fu strategica durante la Seconda guerra mondiale per proteggere lo spazio aereo del Regno Unito, tanto che gran parte della popolazione locale pensa che la base continui a svolgere essenzialmente la stessa funzione. Il che è senz’altro vero, ma c’è di più: fin dal principio Lossiemouth ospita aerei da ricognizione che vigilano non solo il cielo, ma anche le vastità marine che da lì si estendono, sorvegliandone sia la superficie sia le profondità. In un’operazione di divulgazione sull’attività della base, proprio quest’anno è uscito su Channel 4 della tv britannica un documentario che include anche alcune riprese di Lossiemouth.
Non solo nei momenti di massima allerta, come per l’incoronazione di re Carlo III nel maggio del 2023 in cui sono state registrate incursioni di sottomarini nucleari russi proprio da nord, la base rappresenta l’avamposto d’osservazione settentrionale non solo per il Regno Unito, bensì per l’intera Europa (nella logica Nato) considerando lo scacchiere geopolitico mondiale. D’altronde, il Mare del Nord è uno dei passaggi più strategici tra Russia ed Europa, con un’attività sottomarina (inclusa la deterrenza nucleare) decisamente intensificata negli ultimi 10 anni.
Wired ha avuto questa primavera la possibilità, insieme a poche altre testate al mondo, di visitare l’interno della base di Lossiemouth, peraltro in uno dei rarissimi momenti dell’anno in cui la situazione meteorologica concede una tregua di sole. Dopo quasi un anno di organizzazione e settimane di verifica dei documenti, approfittando di una contestuale visita da parte del management di una delle aziende che fornisce servizi tecnologici alla Raf, sono state autorizzate tre ore di permanenza dentro la base.
La foto ufficiale della visita alla base Raf di Lossiemouthfoto: Aeris Finney/Royal Air Force
In pista di decollo
Un primo bus – civile – per raggiungere l’ingresso principale della base. Un secondo bus – militare – per arrivare all’entrata del quartier generale. Dispositivi elettronici spenti e in chiusi negli armadietti, un paio di badge da tenere sempre con sé ma non al collo (per evitare che le forti raffiche di vento possano far svolazzare qualcosa dentro una turbina e danneggiarla), tappi per le orecchie e un po’ di addestramento per sapere cosa fare nel caso la base andasse in stato di allarme per una possibile minaccia imminente. Il tutto perché, ovviamente, l’attività di monitoraggio e difesa è operativa senza soluzione di continuità.
La base è dotata di due tipi principali di velivolo: gli squadroni da combattimento degli Eurofighter Typhoon e gli aerei da ricognizione Boeing P-8 Poseidon, che hanno la capacità di raggiungere zone fino a mille miglia nautiche (circa 1.850 chilometri) dalla base. Se vedere un Typhoon che decolla a pochi metri di distanza è senza dubbio un esperienza a molti decibel, il vero cuore tecnologico della base è ciò che si trova a bordo dei P-8 Poseidon, che sono dei modelli 737 modificati ad hoc.