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mercoledì, Feb 23

Russia-Ucraina, cosa comportano le sanzioni per l’economia italiana



Da Wired.it :

La risposta occidentale al riconoscimento da parte della Russia delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk (Dpr) e Lugansk (Lpr), con conseguente invio dell’esercito nell’Ucraina orientale, passerà da una serie di sanzioni di natura economica contro Mosca. O almeno, così stanno le cose al momento. A cominciare dallo stop al processo di  autorizzazione del gasdotto North Stream 2 deciso dalla Germania.

Ma cosa significherà questo per l’economia italiana? Wired ha provato a capirlo ricostruendo i rapporti commerciali tra le due nazioni. E lo ha fatto grazie ai dati raccolti e messi a disposizione dall’Observatory of economic complexity (Oec). Numeri che risalgono al 2019, prima cioè della pandemia e soprattutto dell’aumento dei costi energetici registrato in questi mesi, e che però aiutano a definire i contorni della questione.

Le importazioni dalla Russia

Intanto, da un punto di vista generale, la bilancia commerciale italiana nei confronti della Russia è negativa. Nel senso che due anni fa il nostro paese ha esportato verso Mosca merci per 8,79 miliardi di dollari, importandone per 16,7 miliardi. Le importazioni riguardano per oltre l’80% gas e petrolio. Non esattamente due prodotti cui sia possibile rinunciare da un giorno all’altro, specialmente con un mese di inverno ancora da affrontare. Questo il quadro generale, ricostruito grazie ai dati Oec.

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È bene specificare che al momento le sanzioni in vigore non riguardano specifici prodotti. Introdotte nel 2014 dopo l’annessione russa della Crimea, e recentemente rinnovate, fanno riferimento ai movimenti di capitali e al trasferimento di materiali che possano essere connessi alla difesa. Né, al momento, pare che le ulteriori sanzioni allo studio possano riguardare specifici prodotti.

Intanto, però, la prima risposta del governo tedesco è stata quella di sospendere l’autorizzazione al gasdotto Nord Stream 2. Un’infrastruttura fortemente voluta da Berlino, osteggiata dagli Stati Uniti e da diversi paesi dell’Europa orientale e che ora potrebbe essere un asset strategico per convincere Mosca ad abbandonare l’Ucraina. Mentre sui mercati il prezzo del petrolio è salito del 3,36% (il dato è aggiornato alle 12:36 ora italiana del 22 febbraio).

Le esportazioni verso la Russia

Da cosa derivano quegli 8,79 miliardi che l’Italia esporta verso la Russia? Ecco il quadro, ricostruito sempre grazie ai dati Oec.

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Come si può notare, la composizione dell’export italiano verso la Russia è ben più variegata rispetto a quella delle merci che compiono il percorso inverso. Anche se non dovesse venire proibita l’esportazione di determinati prodotti, le sanzioni potrebbero in generale ridurre il potere di acquisto russo di questi beni. Ovviamente, le conseguenze saranno tutte da verificare sul campo. E certamente sarebbero ben più gravi se la risposta occidentale non dovesse limitarsi alle sanzioni economiche.



[Fonte Wired.it]