Mercoledì 21 agosto le autorità italiane hanno fermato un cittadino ucraino di 49 anni sospettato di aver coordinato il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel settembre 2022. L’uomo, identificato come Serhiy K. secondo le norme tedesche sulla privacy, è stato arrestato nella provincia di Rimini sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità tedesche il 18 agosto. Si tratta del primo arresto collegato a uno dei più misteriosi atti di sabotaggio della storia recente, che danneggiò gravemente le condutture sottomarine che trasportavano gas russo verso l’Europa.
L’operazione sotto i mari del Baltico
Secondo la Procura federale tedesca, il 49enne ucraino arrestato sarebbe stato uno dei principali coordinatori dell’operazione che il 26 settembre 2022 portò al sabotaggio dei gasdotti Nord Stream. Le indagini indicano che Serhiy K. faceva parte di un commando che, a bordo dello yacht a vela Andromeda, raggiunse le condutture nelle acque internazionali al largo dell’isola danese di Bornholm.
Il gruppo avrebbe impiegato sommozzatori professionali capaci di operare in condizioni estreme e di collocare con precisione gli ordigni nei punti più vulnerabili delle strutture, dimostrando un livello di pianificazione superiore a quello di un’organizzazione improvvisata. Secondo le ricostruzioni, il commando era composto da sei persone che piazzarono gli esplosivi responsabili di quattro falle distinte nelle infrastrutture. Oltre a Serhiy K., le autorità tedesche hanno identificato altri due cittadini ucraini coinvolti: Volodymyr Z., istruttore subacqueo ricercato con un mandato d’arresto europeo ma fuggito dalla Polonia verso l’Ucraina, e una donna di cui non sono stati diffusi i dettagli.
L’imbarcazione utilizzata per l’operazione era stata noleggiata da una società tedesca attraverso intermediari che, secondo gli investigatori, utilizzarono documenti di identità falsificati. Il quotidiani tedeschi Süddeutsche Zeitung e Die Zeit, insieme all’emittente pubblica Ard, avevano già riportato nel marzo 2023 che tracce di esplosivo erano state rinvenute a bordo dell’Andromeda durante le perquisizioni. Gli inquirenti tedeschi hanno accertato che il gruppo partì dal porto di Rostock, nella Germania nordorientale, per raggiungere il luogo dell’attacco attraverso varie tappe in Danimarca, Svezia e Polonia.