Seleziona una pagina
giovedì, Giu 27

Sad Keanu e i meme che cambiano le carriere degli attori


Internet ti cambia la vita e anche le battute. Tom Cruise, Keanu Reeves, Samuel L. Jackson: sono tanti gli attori che hanno dovuto ricucire le carriere a somiglianza della percezione che di loro hanno gli utenti

C’è stato un momento preciso in cui è cambiato radicalmente il rapporto tra internet e Hollywood. È stato quando la New Line ha prodotto Snakes On A Plane nel 2006. Convenzionalmente quel film finì per essere raccontato come un film scritto “dai fan su internet”, fan che il film non poteva di certo ancora avere perché non era uscito né era il sequel o il prequel di niente. In realtà Snakes On A Plane fu il primo esempio di come i meme possono influenzare la produzione cinematografica.

Al momento di certo non influenzano il successo dei film ma stanno cambiando la maniera in cui alcuni attori sono percepiti dal pubblico. Il vortice dei meme attribuisce ad un attore una personalità, un tratto e un tipo di personaggio e questo influenza i ruoli che gli vengono proposti e che poi può accettare.

Come ricostruisce Wisecrack, Snakes On A Plane era una produzione molto svelta e rapida, senza troppe pretese, che ebbe la fortuna di una trovata geniale per il titolo, così asciutto da sembrare quasi troppo assurdo per essere vero. Questo catturò l’attenzione globale, assieme alla scelta di Samuel L. Jackson come protagonista, un attore che nel 2006 era già preso in giro online (ma anche dalla tv tradizionale) per i ruoli molto simili che interpretava, sempre duri, sboccati e con una tendenza alle one-line, cioè le battute ad effetto. L’aveva cementata lui stesso quest’immagine negli anni ‘90 tra Pulp Fiction e Die Hard, ma gli era sfuggita di mano. Quei dettagli scatenarono la fantasia, i meme cominciarono a nascere e la produzione decise di ordinare delle riprese aggiuntive per inserire idee e suggestioni provenienti da internet nel film. Il più noto di questi input è la battuta: “Ne ho abbastanza di questi fottuti serpenti su questo fottuto aereo”, in cui il nostro “fottuto” in originale è l’iconico “motherfucking” di Jackson.

Quel che accade quando un meme coinvolge un attore è un’enfatizzazione di un tratto della personalità che modifica cosa pensiamo di lui. Alle volte il lato enfatizzato è in linea con i personaggi che ha già interpretato e quindi l’immagine che già ha (Samuel L. Jackson il duro, per l’appunto) altre volte è spiazzante come il triste e ingenuo Keanu Reeves dei meme Sad Keanu e Conspiracy Keanu, che hanno di fatto trasformato negli anni l’immagine pubblica dell’attore spingendo tutto quello che è intorno a lui, dai publicist ai giornali ad enfatizzare il lato silenzioso, tranquillo e ingenuo della sua personalità. Non che tutto questo non esistesse già, da sempre i personaggi noti cercano di pilotare come sono percepiti, se sono antipatici cercano di fare operazioni simpatia, se sono poco virili fanno un film d’azione o si fanno fare servizi mentre praticano sport estremi. Rock Hudson per una vita ha convinto tutti di essere l’attore perfetto per conquistare le donne e invece era gay. La differenza ora è che tutto questo non è solo nelle mani degli attori ma viene anche dai meme, cioè dagli spettatori. Alla fine a Keanu Reeves, dopo tutti quei meme tristi, è successo che nonostante avesse sempre interpretato eroi decisi ma anche film comici, gli è stato proposto un film su un action hero triste e silenzioso: John Wick.

Dunque se Samuel L. Jackson a furia di meme è diventato così identificato con il parlare sboccato (addirittura la Marvel gli ha dato “motherfu…” come ultima battuta prima di essere spazzato via con metà della popolazione in Avengers: Infinity War), un attore come Tom Cruise è passato nel tritacarne dei meme quando nel 2005 fece la sua scenata da Oprah. Un evento televisivo diventò tutt’altro online, qualcosa di imbarazzante diventò qualcosa di ridicolo. A quel tempo Tom Cruise non aveva mai accettato un ruolo comico (al massimo qualche commediola) ma quei meme di fatto l’avevano reso comico e 3 anni dopo in effetti con maschere e trucco mise a segno il suo primo ruolo comico: Les Grossman in Tropic Thunder. In quella parte urla, sbraita, fa il matto e si agita. Come nei meme. In seguito Tom Cruise ha lavorato tantissimo, proprio online, per cambiare quell’immagine che poteva rovinarlo, ha fatto ospitate, si è speso come nessun altro nei late show per soppiantare la partecipazione da Oprah con una valanga di stunt tra lo scemo (le uova in testa con Jimmy Fallon) e il pericoloso (il paracadutismo con James Corden), contribuendo a lanciare un’altra immagine di sé, l’attore che rischia la vita nei film d’azione. E ce l’ha fatta.

Alcuni attori infatti hanno capito così bene questa dinamica da cavalcare internet con una tale forza da padroneggiarlo e non esserne padroneggiati, come The Rock che tra film e account Facebook, Twitter e Instagram comunica una personalità coerente e chiara. L’uomo di famiglia, il buon padre, la persona retta, onesta che si batte per quel che è giusto e che ha la determinazione morale per raggiungere ogni risultato dalla palestra alla vita. È propaganda da parte di un attore che su quell’immagine ha costruito il suo successo con film per tutta la famiglia e che ha dichiarato di voler provare ad essere eletto presidente degli Stati Uniti. Il concetto tuttavia non è diverso da quel che accade agli altri, basti pensare a come Jack Black con il suo canale YouTube contribuisca a promuovere l’idea che la sua vera persona sia come i personaggi che interpreta.

Dall’altra parte dello specchio invece c’è chi subisce tutto questo. Come Keanu Reeves ma anche come Jeff Goldblum che recentemente è diventato oggetto di meme, prese in giro e immagini photoshoppate. Questo ha totalmente rimesso in circolo la sua posizione come attore e lo ha fatto all’insegna della magniloquenza. Il personaggio che internet ha cucito addosso a Jeff Goldblum è quello dell’uomo stupendo, vanitoso ma anche migliore di qualsiasi altro. Troppo per tutti gli altri. Da questo è arrivato il ruolo sopra le righe del signore del pianeta in Thor: Ragnarok, un personaggio potente ma anche vanitoso e ridicolo in un film dai toni ampiamente ironici. E, strano a dirsi, è arrivata anche la possibilità di un disco di brani swing suonati al pianoforte.

Alle volte i meme nascono dai film, fomentando una piega della carriera dell’attore figlia di un’intuizione sua o di uno studio di produzione. Si pensi a cosa è successo a Liam Neeson dopo Taken. I meme di lui al telefono che minaccia persone e la marea di film d’azione che ha interpretato, in cui è sempre più inesorabile e al servizio di una vendetta, sono strettamente legati. E anche una star molto grande come Leonardo Di Caprio che per internet è sia simbolo di singletudine e voglia di far festa, l’eterno Gatsby che propone un brindisi davanti ai fuochi d’artificio o il fidanzato di modelle mai più vecchie di 24 anni, sia per un periodo l’eterno sconfitto degli Oscar, il rosicone per antonomasia con la tristezza in fondo agli occhi per non aver vinto (nemmeno quell’anno) la statuetta.

In Italia tutto questo ancora non ha prodotto conseguenze sensibili anche perché di attori al centro di meme, o meglio di attori la cui personalità viene rivista dagli spettatori non ce ne sono molti. La televisione più che altro sembra il bersaglio (Giancarlo Magalli) oltre ovviamente alla politica. Aldo, Giovanni e Giacomo potrebbero essere i primi veri re dei meme, tuttavia non sembra che questo abbia influito o possa influire sulla loro carriera in alcuna maniera.

Potrebbe interessarti anche





Source link