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sabato, Mag 06

“Salvare internet sta a noi” | Wired Italia



Da Wired.it :

La protagonista dell’apertura del Wired Next Fest 2023 di Rovereto, che segna il debutto in Trentino del più importante festival italiano dedicato all’innovazione e a partecipazione gratuita, è Esther Paniagua.

Dal palco del Teatro Zandonai, con la giornalista e scrittrice spagnola – designata da Forbes come una delle menti più creative nel business, vincitrice di numerosi prestigiosi riconoscimenti e una delle voci internazionali più autorevoli per quanto riguarda tecnologia e società– si parla di internet.

La rete – che è anche il tema al centro dell’ultimo libro di Paniagua, Error 404 – negli anni si progressivamente trasformata da uno strumento di empowerment e liberazione a mezzo per il condizionamento e ricettacolo d’odio.

Error 404 parte da una tesi affascinante: internet è destinata a crollare. Anzi, il collasso della rete è ineludibile e imminente.

Potrei smantellare internet in soli 30 minuti”. L’intervento di Paniagua inizia con una citazione tratta da una famosa audizione al Senato statunitense del 1998, in cui un gruppo di hacker – tra cui Peiter “Mudge” Zatko – confessò di essere in grado di disattivare la rete globale con facilità in pochissimo tempo. È lo spunto per passare in rassegna le vulnerabilità che ancora oggi – a 25 anni da quell’audizione – minacciano l’esistenza della rete. Dai problemi di sicurezza, ai malfunzionamenti delle app, passando per la censura dei governi autoritari, che come in Iran puntano a bloccare la condivisione delle informazioni durante le mobilitazioni popolari.

Un blackout totale di internet potrebbe verificarsi”, spiega la giornalista, sottolineando uno dei maggiori punti deboli della rete: l’Internet Domain System (DNS). La “spina dorsale di internet”, come la definisce Paniagua, è alla base del funzionamento della rete, ma – sorprendentemente – viene protetta da sole 14 persone in tutto il mondo.

Ma perché un’infrastruttura così essenziale come internet è tanto vulnerabile? Per l’autrice le ragioni sono principalmente tre: la rete, innanzitutto, non era stata pensata per sostenere un’ecosistema enorme fatto di servizi, aziende e organizzazioni come quello attuale. In secondo luogo, il controllo della rete è saldamente nelle mani di uno sparuto gruppo di grandi società tecnologiche, un’impostazione che la rende piuttosto facile da attaccare. E poi l’iper-connessione e l’internet delle cose, che fa sì che oggi virtualmente ogni cosa – dai frigoriferi fino alle auto e ai sex toys – sia collegato.

Paniagua però riconosce anche il valore e l’enorme potenziale della rete, ed è per questo che lo scopo del suo intervento e di Error 404 non “è demonizzare internet, ma al contrario quello di salvarlo”, e fare in modo che tenga finalmente fede alla promessa di cambiare il mondo con cui era nato. “Abbiamo bisogno di cambiamento, di soluzioni e di governance – esorta la giornalista –. Abbiamo bisogno di voi. Di ognuno di voi”. Nonostante le big tech e i governi autoritari provino a farci sentire dei “consumatori passivi” quando si tratta della rete, non lo siamo: “Come cittadini, abbiamo il diritto, il dovere e il potere di agire – conclude la giornalista –. Sta a noi cambiare la rotta futura della tecnologia. Prendiamo in mano la situazione, e facciamo in modo che il nostro futuro sia quello che vogliamo“.



[Fonte Wired.it]