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La Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia (CNMC) della Spagna ha inflitto una multa di 413,24 milioni di euro a Booking per abuso di posizione dominante negli ultimi 5 anni. Secondo l’autorità antitrust, l’azienda olandese ha imposto condizioni commerciali sleali agli hotel spagnoli e alle agenzie di viaggio online concorrenti. Un’analoga indagine è stata avviata anche in Italia.

Pratiche commerciali scorrette

Spanish Association of Hotel Managers e Madrid Hotel Business Association hanno presentato due denunce nel 2021, accusando Booking di adottare pratiche commerciali scorrette che danneggiano la concorrenza a partire dal 1 gennaio 2019. La CNMC ha quindi avviato un’indagine il 17 ottobre 2022. Ieri sera è stata pubblicata la decisione finale.

L’autorità antitrust ha ravvisato tre condizioni commerciali sleali per gli hotel. Booking impone una clausola che impedisce agli hotel di offrire le stesse camere a prezzi inferiori, mentre Booking si riserva il diritto di ridurre unilateralmente i prezzi.

Diverse clausole stabiliscono che solo la versione inglese delle condizioni generali è legalmente vincolante, che la legge che regola le condizioni è quella dei Paesi Bassi e che i tribunali di Amsterdam hanno giurisdizione in caso di controversia tra le parti.

Infine, Booking non fornisce sufficienti informazioni sui programmi Preferred, Preferred Plus e Genius. Questi programmi consentono agli hotel partecipanti di migliorare il loro posizionamento nella classifica dei risultati predeterminata da Booking, in cambio di una commissione più alta o di sconti sulla camera più venduta o più economica.

Secondo la CNMC, Booking ostacola inoltre le agenzie di viaggio online concorrenti con due pratiche. L’azienda olandese utilizza il numero totale di prenotazioni come criterio per i risultati delle ricerche. Ciò spinge gli hotel ad usare Booking, invece di altre piattaforme.

Come criterio per l’ingresso e la permanenza nei programmi Preferred e Preferred Plus viene usato un requisito di performance basato principalmente sulla redditività di ogni hotel per Booking. Ciò incoraggia gli hotel che vogliono entrare o rimanere nei programmi a seguire una politica di prezzi e disponibilità che li porti a consolidare le loro vendite sulla piattaforma.

L’autorità antitrust spagnola ha pertanto inflitto a Booking due multe da 206.620.000 euro per un totale di 413.240.000 euro e ordinato di non adottare più le suddette pratiche. L’azienda ha comunicato che presenterà ricorso, evidenziando che la questione dovrebbe essere esaminata sulla base del Digital Markets Act.



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