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venerdì, Dic 06

Saudi Aramco farà la più grande quotazione in Borsa della storia


Il colosso petrolifero saudita Saudi Aramco punta a raccogliere fino a 25,6 miliardi di dollari, per l’1,5% delle azioni messe sul mercato. Una traguardo che ne fa la più grande Ipo di sempre

(Photo by – / AFP) (Photo by -/AFP via Getty Images)

Meglio di Alibaba a Wall Street. Il debutto sulla Borsa di Riad da parte della società petrolifera di proprietà della famiglia saudita Saudi Aramco, previsto per settimana prossima, è destinato a battere ogni record e si avvia a essere l’Ipo più grande della storia. La società ha deciso di fare il suo ingresso sul mercato fissando un prezzo di circa 8,53 euro per azione, con l’obiettivo di raccogliere fino a 25,6 miliardi dollari. Traguardo che le consentirebbe di superare lo storico record del colosso cinese dell’ecommerce, che aveva raccolto 25 miliardi di dollari al momento del suo debutto a New York nel 2014.

La famiglia reale, proprietaria della compagnia, ha deciso di mettere sul mercato una quota dell’1,5% di Aramco, ma tanto basta a raggiungere la quotazione più ricca di sempre. Inoltre, a questa cifra record si aggiunge anche quella stellare della valutazione di mercato, che si attesta oltre i 1.700 miliardi di dollari.

L’ipo, partita ufficialmente lo scorso 17 novembre, si è chiusa il 28 novembre per quanto riguarda lo 0,5% dell’offerta destinata a investitori commerciali, mentre si è chiusa lo scorso 4 dicembre la sottoscrizione delle azioni per gli investitori istituzionali, che secondo quanto si legge su Cnbc, hanno sottoscritto richieste per oltre tre volte le azioni messe sul mercato, con offerte complessive del valore di equivalenti oltre 50 miliardi di dollari.

Ma la valutazione complessiva, per quanto stellare, è comunque inferiore rispetto a quella auspicata dal principe Mohammed bin Salman, che aveva puntato alla cifra di 2mila miliardi di dollari. Questo anche perché la famiglia reale saudita ha annullato la parte del suo roadshow previsto a Londra e New York, dopo che l’interesse dei mercati internazionali nei confronti della quotazione è scemata a causa di ragioni economiche e politiche.

Così, sembra che Aramco abbia dovuto affidarsi soprattutto al mercato interno e dei Paesi vicini. Sempre secondo Cnbc il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti hanno rispettivamente investito l’equivalente di un miliardo e 1,5 miliardi di dollari nell’offerta pubblica della società petrolifera.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, inoltre, data l’alta richiesta di azioni da parte degli investitori istituzionali, Aramco potrebbe anche esercitare un’opzione di greenshoe che permetterebbe di aumentare il numero di azioni offerte sulla piazza di Riad, arrivando a raccogliere fino a 29 miliardi di dollari.

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