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venerdì, Gen 20

Schede video troppo costose, gli appassionati attaccano il CEO di NVIDIA: ecco cosa diceva nel 2011

da Hardware Upgrade :

Il mercato delle schede video da tre anni a questa parta non un settore per poveri. Quando parliamo delle nuove GPU di AMD e NVIDIA, specie quelle di fascia alta, ci cascano le braccia perch sappiamo benissimo che i listini non sono pi quelli di una volta.

Certo, veniamo da una pandemia, da un momento di shortage dei semiconduttori che non pu dirsi ancora terminato e per giunta ci troviamo in un periodo di inflazione elevata, ma la sostanza non cambia: giocare con un PC top richiede un esborso molto elevato.

Cos come avviene spesso in politica, basti pensare ai recenti dibattiti riguardanti le accise sui carburanti e i video di qualche anno fa in cuiSalvini e Meloniannunciavano cancellazioni / sterilizzazioni del “balzello”, in queste ore anche il mondo delle GPU sta vivendo un caso simile.

Su Reddit gli appassionati, esasperati dalla situazione, sono andati a rispolverare un vecchio video del 2011 in cui il CEO di NVIDIA Jensen Huang, non solo pi giovane ma anche senza la sua tradizionale giacca di pelle, affermava che uno dei suo principali obiettivi era quello di rendere le migliori tecnologie grafiche “poco costose”.

Il discorso parte al minuto 8:20 del filmato, con Jensen che discute dell’importanza di rendere le GPU pi abbordabili. Nel 2011, per la cronaca, NVIDIA sfornava schede come le GeForce GTX 400 e 500 – due delle serie peggio riuscite della sua storia. “Abbiamo avviato un’azienda e il business plan sostanzialmente recitava qualcosa del genere. Stiamo per prendere la tecnologia che disponibile solo nelle workstation pi costose. Cercheremo… di reinventare la tecnologia e renderla poco costosa“.

Il discorso di Huang prosegue virando sulla visione dei videogiochi come “killer app” per la crescita di NVIDIA, a fronte delle diffidenze degli investitori (e non solo loro). All’epoca, per la cronaca, la GeForce GTX 590 rappresentava la top di gamma dell’offerta di NVIDIA, aveva due GPU e costava 699 dollari, che in Italia divennero circa 650 euro.

Fermo restando che riteniamo le parole di Huang dell’epoca corrette, perch cos andata, qualcuno potrebbe pensarla diversamente e pensare che oggi il CEO non stia tenendo fede a quelle dichiarazioni. Tra le battute di vari commentatori sui siti in cui stata riportata la notizia, ce n’ una particolarmente divertente per cui la situazione si starebbe invertendo, ovvero Huang starebbe prendendo i prezzi del mercato workstation per applicarli alle GPU gaming.

Scherzi a parte, sembra ingeneroso attaccarsi a parole di 12 anni fa per prodursi in uno sterile lamento, anche al solo scopo di “trollare”, cosa che va molto di moda sul web. Huang parlava degli inizi di NVIDIA, fondata nel 1993, 30 anni fa, un lasso di tempo enorme in campo tecnologico ed economico. Pu succedere di tutto e tutto pu cambiare rapidamente.

In secondo luogo, riduttivo guardare alle GPU odierne limitandole al solo gaming: non solo in quel compito sono infinitamente pi potenti anche solo di qualche anno fa, e per giunta supportano una tecnologia come il ray tracing che nel corso del tempo andr a rinnovare le fondamenta della grafica per come la conosciamo, ma oggi le GPU sono molto altro grazie alle capacit di gestire compiti di intelligenza artificiale. Che le usiate o no appieno, magari per compiti di rendering di video, livestreaming o altro, quelle funzionalit che vanno oltre il rendering della grafica 3D ci sono e hanno un costo di ricerca e sviluppo.

Ora, che le GPU siano costose non ci piove, tutti vorremmo listini pi bassi, ma non sembra che la situazione attuale lo consenta: avvicinandosi all’era Angstrom, chi produce i chip con processi produttivi avanzati vede i costi lievitare e chiaramente li trasmette ai clienti. Ad esempio, sembra che i 3 nanometri di TSMC saranno molto costosi.

Certo, plausibile che realt come NVIDIA abbiano un margine di guadagno su cui giocare, ma non ci sembra che guardando oltre NVIDIA la situazione sia tanto migliore. Anche in casa AMD i prezzi sono molto alti, bench inferiori a NVIDIA, e passando al nuovo terzo incomodo Intel, la top di gamma Arc A770 si rintraccia intorno ai 400 euro, un valore non troppo dissimile dalla 3060 Ti con cui compete – e non si pu escludere che Intel per introdursi nel settore abbia deciso di limare un po’ i suoi margini.

E poi se tutti i prezzi sono alti a causa dell’inflazione e del costo dell’energia, basta andare a fare la spesa per vederlo, per quale ragione le schede video dovrebbero andare in controtendenza? Insomma, prendere dichiarazioni di un’era geologica fa non sembra un buon modo per manifestare il malcontento verso i prezzi attuali.

E anche ipotizzando l’esistenza di un grande cartello, ricordiamoci sempre che i prezzi li decide il mercato: in questi anni di listini alle stelle, i produttori hanno venduto e incassato. Che si trattasse di miner o meno, poco importa, per le societ la forbice di prezzo che i consumatori hanno dimostrato di poter sostenere si allargata. Il settore smartphone, con Apple (ma non solo, sia chiaro) che progressivamente ha ampliato la sua offerta di modelli per raggiungere fasce di prezzo sempre pi alte, sta andando avanti cos da anni. Sta ai consumatori, quindi, dare il segnale che la corda stata tirata troppo: la “disobbedienza” si fa non comprando le GPU, lasciando sullo scaffale, non con le chiacchiere da bar. Allora s vedremo quanto i produttori stanno giocando con i listini e quanto invece pesa la situazione macroeconomica attuale.

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