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giovedì, Mar 02

Schlein, i vecchi tweet dimostrano che tutti abbiamo un passato digitale di cui ci potremmo pentire



Da Wired.it :

Insomma, tanto basta a delineare una personalità forte, che non si è mai fatta grossi problemi a dire quello che pensava anche in maniera forse spinosa. In tutto questo vortice di questi giorni in pochi hanno ricordato un altro momento decisamente più virale del passato social di Elly Schlein. Quello in cui rimase ad aspettare per diversi secondi una risposta da Matteo Salvini. Il video che diventò molto popolare sui social risale ad appena tre anni fa. “Matteo, sono una tua ex collega al parlamento europeo, ti ricordi? Volevo farti una domanda: perché non siete mai venuti alle 22 riuniuni sui negoziati di Dublino?”, chiedeva Schlein al leader della Lega, riferendorsi alla nota riforma migratoria. Ottanta secondi di silenzio, prima di ricevere una risposta liquidatoria di Salvini: “Io le riunioni importanti le seguivo”.

Contesto e autocritica

Queste “due vite”, per dirla come Mengoni, di Elly Schlein andrebbero quindi sì registrate, ma comunque contestualizzate. La sua figura all’interno di un partito come il Pd è sicuramente nuova: sia per l’anagrafica, sia per un linguaggio completamente diverso da quello con cui si è comunicato fino a oggi nel Nazareno. Con il passato digitale politici e personaggi in vista fanno i conti da diverso tempo, perché le scorie lasciate agli albori dell’avvento dei social network sono tante e, di queste, probabilmente nessuno aveva la consapevolezza di potersene pentire un giorno. 

Appena poche settimane fa la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni era rimasta vittima di un suo video di propaganda contro le accise del carburante imposte dal governo, salvo poi smentire di non aver mai promesso un taglio sulle accise. I due episodi sono allo stesso tempo simili, ma diversi. Contestualizzandoli però le sfumature si fanno più nette. Si può però migliorare: se oggi non ci esprimiamo più come qualche anno fa è perché c’è stata un’evoluzione nel linguaggio e lo stesso è avvenuto nella comunicazione dei social. Quindi per evitare nuovi scivoloni – e questo vale per tutti quei politici che fanno della propaganda social un’eterna campagna elettorale – forse basterebbe dedicare un po’ di tempo a fare pulizia: non si tratta di cancel culture, ma della consapevolezza di essere cambiati e di un pizzico di autocritica.



[Fonte Wired.it]