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mercoledì, Feb 09

Scienza, 10 lezioni contro le pseudo-teorie di James Randi



Da Wired.it :

Il risultato è che la nostra attenzione è preziosa e va trattata con cura: gli spot pubblicitari, alcune applicazioni web e device high-tech sono stati progettati proprio per catturare la nostra attenzione e distoglierci da ciò che stiamo facendo. Quello del multitasking è un mito da sfatare, riuscire a focalizzare l’attenzione e non farsi distrarre dai continui stimoli esterni è importante per non sprecare energie preziose.

5. Il potere della curiosità per giungere alla conoscenza

Essere curiosi significa avere il desiderio di conoscere, di sapere, di imparare, di vedere e di sentire per giungere alla conoscenza di ciò che più si avvicina alla verità. Insomma, la curiosità può essere intesa come il motore del mondo e questo desiderio si incarna nei bambini che vogliono scoprire quello che li circonda. 

Con il passare del tempo questa curiosità innata tende a scomparire, e viene meno la voglia di fare domande e di conoscere qualcosa di nuovo. Una ricerca ha mostrato lo stretto legame tra curiosità e benessere, evidenziando come la voglia di apprendere nuove abilità e di sviluppare conoscenze più dettagliate aiuti a vivere bene e invecchiare in maniera sana e serena. Come ricorda Polidoro: “La cosa che caratterizzava di più Randi era la lucidità e la curiosità inesauribile per tutto, la meraviglia che provava per tutto, nel vedere quanto la natura sia collegata alla vita di tutti. Sapeva che dall’imprevisto, da quello che non conosci e non sai, può uscire un nuovo spunto”.

6. Il decluttering per fare ordine dentro la nostra mente

Il decluttering può essere definito come una pratica per alleggerire l’ambiente intorno a noi, liberandoci di ciò che non ci serve. Insomma, in poche parole si tratta di un modo di fare spazio e di riordinare un luogo fisico al fine di utilizzarlo al meglio. Fare tutto questo è necessario per essere produttivi ed efficaci nel lavoro, ma soprattutto è essenziale per il benessere. A prescindere dagli effetti spirituali ricercati dai monaci zen, semplificare l’ambiente intorno a noi può solo avere effetti benefici sulla nostra mente.

James Randi e Piero Angela

7. Come parlare a quelli che non si fidano della scienza

Anzitutto, chiunque può credere a complotti, perché queste teorie fanno leva sulle paure, sui dubbi e sulle preoccupazioni delle persone. Quindi non si tratta di catalogare le persone che non danno credito alla scienza come paranoici o di sostenere che abbiano perso la testa. Il problema è che quando una teoria si costruisce nella mente di una persona, è difficile – e a volte persino controproducente – cercare di smontarla. 

È più proficuo il dialogo, il confronto pacato e il tentativo di recare conforto alla persona, comprendendo le sue difficoltà e paure, magari ricordando un momento della loro vita in cui le cose andavano meglio e non si sentivano emarginati dalla società. Insomma, lidentità della persona non si tocca, ma si cerca piano piano di farla ragionare, senza criticare il processo interiore che ha portato a maturare queste convinzioni.

8. La sperimentazione fuori dal laboratorio

Applicare il metodo scientifico alla nostra vita è la chiave per comprendere quali abitudini e comportamenti sono adatti per noi. Come in laboratorio, occorre osservare un fenomeno, fare ipotesi e cercare di spiegare che cosa accade tentando di fare qualcosa di nuovo, per capire se rechi beneficio o meno. Magari ipotizziamo che una particolare pratica possa permetterci di migliorare il livello di concentrazione ed essere più efficaci sul lavoro, ma osservando i risultati constatiamo che si è ottenuto l’obiettivo opposto. Non necessariamente esistono strategie che vanno bene per tutti, e soltanto la sperimentazione può confermare o confutare un’ipotesi.



[Fonte Wired.it]