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Scoperte le mummie più antiche di sempre, risalgono a 12mila anni fa e sono state affumicate lentamente

da | Set 17, 2025 | Tecnologia


Abbiamo scoperto le mummie più antiche di sempre. Hanno, infatti, un’età che va dal periodo pre-neolitico fino a 12 mila anni fa. A scoprirlo sono stati i ricercatori della dell’Australian National University che nella loro nuova analisi sottolineano come il rito della mummificazione dei defunti sia in realtà una pratica molto più diffusa, complessa e vecchia di quanto pensato fino ad oggi. Il loro studio è stato pubblicato di recente sulla rivista Pnas.

La scoperta delle mummie e il suo significato

Le mummie più antiche

Rispetto alle culture più note per la mummificazione, come il popolo Chinchorro del Cile che mummificava i propri defunti 7 mila anni fa e gli antichi Egizi che praticavano questo rituale circa 5 mila anni fa, le mummie più antiche descritte nel nuovo studio sono state rinvenute nel Sud-est asiatico e nella Cina meridionale, e risalgono a più di 10 mila anni fa. “I nostri campioni di sepoltura provenienti dall’Asia sudorientale evidenziano un insieme straordinariamente duraturo di credenze culturali e pratiche mortuarie che si sono mantenute per oltre 10 mila anni tra comunità di cacciatori-raccoglitori, imparentate attraverso i loro attributi craniofacciali e le affinità genomiche con le popolazioni indigene delle Highlands della Nuova Guinea e dell’Australia“, scrivono i ricercatori nel loro articolo.

Il rituale della mummificazione

A suggerire questo legame culturale è stata la tecnica utilizzata dalle culture asiatiche e molto diversa dalle più note pratiche di mummificazione. Secondo il nuovo studio, infatti, i defunti venivano rannicchiati in posizione fetale, legati, esposti su fuochi bassi per essere affumicati molto lentamente e per lunghi periodi di tempo, da settimane a mesi e, infine, sepolti. Un processo questo che è molto simile a quello svolto nelle sepolture osservate in Australia e Nuova Guinea in epoca successiva e che continua ancora oggi in alcune culture (come quella dei Dani). Per scoprirlo, i ricercatori hanno preso in esame 69 campioni ossei provenienti da 54 sepolture preneolitiche, datate tra 4 mila e 12 mila anni fa, provenienti da 11 siti diversi nella Cina meridionale, nel Vietnam settentrionale e in Indonesia. Sottoposti a diverse tecniche di analisi, come la diffrazione dei raggi X e la spettroscopia in trasformata di Fourier, i campioni ossei hanno infatti mostrato che circa il 90% era stato esposto al calore. Alcune ossa, inoltre, hanno mostrato segni di fuliggine e di taglio (probabilmente per scopi di drenaggio).

Un rito più diffuso, complesso e antico

La scoperta di queste mummie più antiche, quindi, suggerisce come il rituale della mummificazione fosse in realtà molto più diffuso, complesso e, appunto, più antico di quanto pensavamo. “La tradizione della mummificazione affumicata costituisce una prova convincente della persistenza culturale a lungo termine tra le antiche pratiche funerarie dell’Asia sudorientale e quelle etnografiche di Nuova Guinea e Australia”, si legge nello studio. “Inoltre, i reperti archeologici suggeriscono che questa tradizione potrebbe essere stata nota tra le società di cacciatori-raccoglitori di una vasta regione, per molti millenni, estendendosi dall’Asia nordorientale e dal Giappone all’Oceania occidentale e all’Australia, e forse anche oltre”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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