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martedì, Mar 19

Se mi lasci ti cancello dopo vent’anni è ancora più fondamentale



Da Wired.it :

Se mi lasci ti cancello i vent’anni non li sente. Come potrebbe farlo uno dei più grandi film sui sentimenti di sempre, nonché il film che più di tutti ha predetto come e quanto sarebbe cambiata la nostra concezione di rapporto umano (non solo romantico? La tecnologia ha tolto spontaneità, verità, naturalezza alle nostre anime, Michel Gondry ci aveva avvisato ma non gli abbiamo creduto. Anche per questo, rimane un film importantissimo, in grado di rappresentare un momento spartiacque di rara iconicità, di parlarci dell’amore come nessun altro.

La coppia più strana e più normale mai vista al cinema

Si lo sappiamo, Se mi lasci ti cancello è uno dei peggiori titoli che la distribuzione italiana abbia mai concepito. Eternal Sunshine of the Spotless Mind meritava qualcosa di anche solo vagamente familiare, ma tant’è, ed è con questo titolo che il film di quel matto di Michel Gondry si è fissato nella nostra memoria vent’anni fa, per non uscirne mai più. Genesi personalissima, strana e imprevedibile quella di questo mix tra commedia romantica, fantasy e sci-fi, che appena esce quel 19 marzo del 2004 diventa immediatamente il film dell’anno, anzi del secolo appena iniziato, perlomeno per il grande pubblico. Siamo nel 1998 quando Gondry e l’amico Pierre Bismuth cominciano a discutere di come sradicare certi ricordi dalla mente delle persone, anzi come sradicare il ricordo di certe persone. Da lì lo sceneggiatore Charlie Kaufman svilupperà una sceneggiatura in cui c’è molto, moltissimo della vita di Gondry, della nouvelle vague francese, del cinema indie di quel decennio che sta per finire.

Il risultato arriverà in sala nel 2004 e segnerà un punto di non ritorno. Avrà al suo centro la storia d’amore tra il timido e insicuro Joel Barish (Jim Carrey) e la frizzante, imprevedibile e un po’ stralunata Clementine Kruczynski (Kate Winslet). I due sono stati legati per due anni, ma ora le cose non vanno più bene come in passato, le differenze appaiono inconciliabili. Clementine decide di rivolgersi al Dottor Howard Mierzwiak (Tom Wilkinson) che con la sua Lacuna Inc., utilizza le più moderne tecnologie per cancellare i ricordi dei propri clienti. Detto fatto, Joel il giorno dopo scopre che Clementine non si ricorda più di lui. Decide di imitarla, ma naturalmente le cose non andranno come previsto, la sua mente si ribellerà alla macchina, alla rimozione dei ricordi di una persona che, nel profondo, lui ama ancora. Sarà l’inizio di un viaggio in cui passato e presente si confondono, in cui neppure i tecnici della Lacuna Inc. saranno immuni dagli effetti collaterali di quella macchina, dal pensare che i sentimenti siano qualcosa di facilmente controllabile.

The Truman Show

Il 1° giugno 1998 usciva in sala per la prima volta il capolavoro di Peter Weir, un film capace di leggere dentro il nostro futuro

Se mi lasci ti cancello è uno dei film più inquietanti e profetici che ci siano mai arrivati, oltre che naturalmente uno dei più belli, sensibili e profondi, su quel casino incredibile che sono i sentimenti, il rapporto di coppia. Vediamo Joel e Clementine assediati da preoccupazioni, paure sul loro futuro, che litigano, si rinfacciano gesti ed errori. Jim Carrey, autore di una performance come al solito sottovalutata dall’Academy, era appena uscito da un storia conclusasi male, forse anche questo lo aiutò a comunicare un così profondo disagio di vivere. In lui risplendono fragilità, insicurezze, la sensazione di abbandono, la necessità di trovare un’anima gemella. La incrocia senza saperlo una seconda volta su quel treno e si chiede perché debba sempre innamorarsi di chiunque gli dimostri un minimo di attenzione. Clementine grazie ad una Kate Winslet sensazionale, ci parla di una certa femminilità autoreferenziale, che ama le proprie fisime, i propri difetti, con quei capelli che cambiano colore assieme alla sua storia, la storia di questa ragazza bipolare e incasinatissima.

Se mi lasci ti cancello anticipò come la tecnologia avrebbe infine raggiunto anche il mondo dei sentimenti, dell’emotività, con scorciatoie pericolose, quelle che oggi rendono la vita sentimentale immensamente più problematica. Joey che lotta contro quella macchina che vuole cancellare i suoi ricordi, che ci guida in una sorta di sogno ad occhi aperti fatto di luoghi, persone, sovrapposizione tra inconscio e sopito, è l’esemplificazione di quanto la nostra mente non può essere ridotta a cifre, numeri, algoritmi, visto che spesso è un mistero anche per noi. In una trama che avrebbe fatto la gioia di Freud o Jung, entriamo nelle sue scarpe che sono in realtà le nostre, quelle di chi ha lasciato, è stato lasciato, di che ha finito per detestare l’altra metà, chi si è reso conto che forse ci vuole riprovare. Se mi lasci ti cancello si fa forza di una sensazione familiare di disagio, che diventa mezzo per arrivare ad una verità ed una sola: non puoi fuggire da ciò che sei e ciò che sei è anche il tuo passato ad averlo creato. Anche le esperienze più negative fanno parte della vita, sanno insegnarti molto, moltissimo.

L’amore imprigionato dalla tecnologia del XXI secolo

Balzo avanti di vent’anni, siamo nel 2024 e Se mi lasci ti cancello non è poi così distante dalla realtà. Le persone si lasciano senza vedersi, sui social. Le app di dating pare siano in crisi, ma continuano ad essere utilizzate da tanti quasi che metriche e calcoli siano più veri di un sorriso, un odore, il suono di una voce. Permane in noi la stessa illusione di selettività esistenziale che Se mi lasci ti cancello ci mostrava, con il compianto Wilkinson che pare quasi fare il verso ad Oppenheimer, avendo creato una tecnologia di cui si rende conto di aver sottovalutato gli effetti collaterali. Nella sua ipocrisia c’è tutta la vulnerabilità, l’incoscienza di un’umanità che gioca con sé stessa perché ha paura di ciò che i sentimenti portano con sé: responsabilità, accettazione di sé con tutti i pro e contro. I social media, Internet, hanno fatto quello che Se mi lasci ti cancello ha anticipato: la promessa di poter giocare con i nostri ricordi, le nostre emozioni. Ma non basta cancellare le stories da instagram, foto da Facebook, bloccare contatti su WhatsApp per salvarci. Tutto ciò che abbiamo provato e siamo stati con l’altra persona, rimarrà per sempre dentro di noi.

La nostra umanità merita il contatto reale, il mondo reale, la mediazione della tecnologia è una trappola, la stessa contro cui Joel lotta fino all’ultimo. Non un caso che la verità arrivi da una cassetta, un residuato del XX secolo. Passatismo? Forse, ma pienamente giustificato. Anche nei suoi momenti apparentemente più insopportabili, quelli che ci fanno sentire dei falliti, degli insicuri, rimpiangere di aver detto quella frase o di essere rimasti in silenzio, vi può essere qualcosa di magnifico. Se mi lasci ti cancello è diventato il simbolo stesso di un cinema romantico irripetibile nella sua purezza di racconto, quanto inestimabile per la verità che ha saputo contenere, mentre la nostra società cambiava, diventava non più comunità, ma insieme di individui slegati gli uni dagli altri. Arricchito da una colonna sonora meravigliosa, Se mi lasci ti cancello avrebbe raggiunto un successo di pubblico sensazionale, si sarebbe depositato nella memoria collettiva come il film transgenerazionale più importante del XXI secolo. Di fatto, è stato capace di trascendere il genere rom com, così come di porsi come simbolo indie assoluto.

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Difficile trovare una coppia di innamorati più realistici di Joel e Clementine, difficile trovare un film che riesca a descrivere in modo così perfetto tutte le cattiverie, tenerezze e stranezze di una coppia. Lo sono per la loro incomunicabilità, le crisi, la paura di finire come le “altre coppie”, che paiono non aver più nulla da dirsi, quei dialoghi in cui scopriamo tanto, tantissimo della differenza tra uomo e donna nella visione del mondo e di sé stessi. Joel che cerca una donna che gli salvi la vita, per distruggere il ricordo di una madre insensibile, per credere in sé stesso. Clementine che cerca e crea un’energia continua per sfuggire alla noia, alla sensazione di non essere poi così tanto speciale dietro la sua confezione weirdo. “Che spreco passare tanto tempo con una persona, solo per scoprire che è un’estranea” è una delle frasi più vere e devastanti che un film abbia lasciato, è una di quelle che tutti abbiamo pensato almeno una volta nella vita. Ed è importante ricordarsi che Se mi lasci ti cancello è stato capace di arrivare a tanti e non per una moda del momento.



[Fonte Wired.it]