Anche oggi gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori si ritroveranno in aula per affrontare la seconda prova della maturità 2025, dopo il debutto di ieri con il tema di italiano.
Dopo aver sudato ieri su Pasolini, Tomasi di Lampedusa, antropocene e altri spunti (tra cui un bellissimo ricordo di Paolo Borsellino con il testo I giovani, la mia speranza”), i maturandi dovranno svolgere un esame scritto che sarà diverso per ogni indirizzo di studio, tra cui latino al classico, matematica allo scientifico, lingua e cultura straniera 1 per il liceo linguistico, scienze umane per il liceo delle scienze umane.
Lo scorso anno per la prova di greco al classico era stato scelto un brano di Platone tratto da Minosse o della legge, per lo scientifico due problemi con uno studio di funzione e per Scienze Umane erano stati stati scelti John Dewey e Maria Montessori. Nel 2023 gli studenti del classico avevano affrontato un brano di Seneca, “Chi è saggio non segue il volgo” tratto da “Lettere morali a Lucilio”, mentre quelli dello scientifico una prova sullo studio delle funzioni. In particolare, per 8 quesiti, tra cui l’analisi matematica, dall’applicazione del teorema di Rolle allo studio degli zeri di una funzione, alcuni di geometria, ossia dimostrazioni su triangoli e parallelepipedi, altri di geometria analitica e, infine, un quesito sul calcolo delle probabilità, inerente al dado truccato.
Articolo in aggiornamento
Le tracce della seconda prova della maturità 2025
Per il classico:
un brano di Cicerone dal De Amicitia (fonte skuola.net). Secondo le prime informazioni, il testo per la versione di latino è tratta dal Laelius de amicitia, opera dell’ultimo periodo ciceroniano. Il De Amicitia è un dialogo di carattere filosofico, che Cicereone ha scritto nel 44 a.C. e che lui si immagina si svolga nel 129 a.C.. È dedicato a Tito Pomponio Attico. Delinea, in un dialogo tenuto da Mucio Scevola, Gaio Fannio e Lelio, tutte le sfumature dell’amicizia, unendo la visione epicurea (tipicamente attichiana) e quella stoica (ciceroniana).
Nell’antichità soltanto l’epicureismo aveva cercato di svincolare il valore di amicizia da quello di utilitas[1]. In questo trattato, che a prima vista potrebbe sembrare un dialogo tra amici, in realtà Cicerone utilizza autorevoli fonti per sostenere l’amicizia libera dal vincolo politico
Per lo scientifico:
Per le Scienze Umane: