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Sembrava impossibile fare peggio del primo capitolo, ma Five Nights at Freddy’s 2 ci riesce alla grande (ah, non fa neanche paura)

by | Dic 4, 2025 | Tecnologia


Five Nights at Freddy’s 2 da oggi sbarca nelle nostre sale, per la gioia dei tanti fan del franchise videoludico e soprattutto del primo film, capace di rastrellare 300 milioni in tutto il mondo due anni fa. Emma Tammi dirige anche questo secondo capitolo, che se possibile, è ancora più noioso, scialbo e infantile del primo.

Un sequel che abbassa ancora di più l’asticella

Five Nights at Freddy’s 2 comincia ad un anno di distanza dagli eventi del primo film, quando Mike Schmidt (Josh Hutcherson), guardia di sicurezza al Freddy Fazbear’s Pizza, aveva dovuto difendere la sorellina Abby (Piper Rubio) dal sadico serial killer William Afton, alias Steve Raglan (Matthew Lillard). Questi aveva sostanzialmente reso la vecchia pizzeria in disuso un luogo infestato da animatronics posseduti dagli spiriti delle sue vittime, grazia ai quali però Mike, Abby e l’agente Vanessa Shelly (Elizabeth Lail), figlia dello stesso Afton, erano scampati alla morte. Tutto finito? Macché. Nonostante Afton sia stato sconfitto, le sue malefatte gli sono sopravvissute, procurando non solo traumi spaventosi a Vanessa, ma più ancora, lasciando una letale e pericolosissima entità alle sua spalle, che vuole fare una cosa e una soltanto: uccidere. Fatto ancor più importante, Abby è all’oscuro della vera identità di quegli “amici immaginari”, e questi nuovi animatronics puntano proprio a lei, al suo buon cuore, per poter uscire dai limiti teoricamente invalicabili dei Freddy Fazbear’s Pizza. Sarà l’inizio per tutti e tre di una terrificante lotta contro un nuovo male, dalla natura completamente inedita. Terrificante… beh per modo di dire. Five Nights at Freddy’s 2 è uno degli horror più fiacchi, banali, noiosi e malfatti che si siano visti da due anni a questa parte, da quando cioè il primo capitolo della saga era arrivato sui nostri schermi. Questo però, riesce ad essere persino peggio.

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Era il 2014 quando Scott Cawthon donò al mondo il primo di una serie di survival horror che riscossero un successo folgorante nel mondo videoludico. Ben strutturato, con un tocco di vintage gustoso e intrigante, questo universo videoludico è diventato pressoché gigantesco, andando a contare non solo una quindicina di sequel e spin-off, ma anche una caterva di romanzi derivativi che ha venduto in tutto il mondo, enciclopedie, ricettari, libri da disegno, giocattoli e giochi da tavolo. Un piccolo (manco tanto piccolo) impero economico e ludico. E fin qui niente di male, anzi. Nel 2023 avevo avuto la sfortuna di approcciarmi al primo adattamento cinematografico, creato nientemeno che dalla Blumhouse Productions. A questa casa di produzione negli ultimi 25 anni dobbiamo chicche del genere horror come The Fever, la saga di Paranormal Activity, quella di The Purge e Scappa – Get Out. Una garanzia pensavo. Five Nights at Freddy’s e ora questo Five Nights at Freddy’s 2 compongono assieme un duro colpo alla sua reputazione di tempio dell’horror creativo, ad alto tasso di autorialità e indipendenza. Sono i due lati della stessa, disastrosa medaglia, fatta di banalità, infantilismo, scarsità di idee e in generale una mancanza di ispirazione che ci assedia dal primo all’ultimo minuto molto più brutalmente degli animatronics e dei vari demoni dentro quella pizzeria derelitta. Come se non bastasse, anche dal punto di vista estetico Five Nights at Freddy’s 2 è veramente deludente.

Un’operazione commerciale senz’anima e senza gusto

Un horror dovrebbe spaventare giusto? Soprattutto dovrebbe divertirti mentre ti fa spaventare. La saga di Scream a suo tempo, seppe coniugare una scrittura intrigante, un villain magnifico con un black humor che ha fatto scuola. Five Nights at Freddy’s 2 porta la firma a livello di script dello stesso Scott Cawthon, che però fallisce clamorosamente nel dare ad Emma Tammi, una che aveva cominciato così bene con The Wind nel 2018, un materiale che le permetta di andare oltre il già visto mille volte. Ma la regista è lungi dall’essere innocente. La direzione degli attori, il ritmo, l’atmosfera di Five Nights at Freddy’s 2 sono disastrosi, non c’è un briciolo di energia, non si crede per un solo momento a ciò che si ha di fronte, con diversi escamotage che sono vecchi quasi quanto la settima arte stessa e che vengono riproposti senza un briciolo di inventiva. A poco servono i camei affettuosi di Skeet Ulrich, Wayne Knight, l’insieme non si risolleva mai, i vari pupazzi, animatronics, la stessa malvagia entità che infetta la pizzeria, il ritorno di Afton, sono appesantiti da dialoghi ridicoli, e soprattutto non sono mai connessi all’horror. Lo si era già capito col primo film che qui di splatter, sanguinolento o inquietante ci sarebbe stato poco. Il massimo che ci regala sono una serie di omaggi ai topoi di autori come Wes Craven, John Carpenter o Oren Peli. Ma è tutto sterilizzato, reso innocuo, inerte, non spaventerebbe un micetto.

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C’è un personaggio chiave della serie, di cui scopriamo episodio dopo episodio nuovi dettagli

Allora perché mettere un PG-13? Assurdità dell’era moderna. Five Nights at Freddy’s 2 forse incasserà quanto il suo predecessore, vera sorpresa della stagione 2023. Il come sia stato possibile, data la bassissima qualità del film, rimane ad oggi un mistero su cui ci si è scervellati a più non posso. Ma, va detto, qualcosa di veramente horror c’era, per quanto minimale, questo secondo capitolo invece pare fatto per un luna park a tema per bambini. Il tutto senza contare uno script incoerente, un montaggio dilettantesco, effetti speciali davvero minimali e una colonna sonora anonima. Avesse spinto sulla componente di black humor, Five Nights at Freddy’s 2 avrebbe potuto diventare una vera chicca, un po’ come fu con La Bambola Assassina, fare un enorme favore a se stesso e al genere. Ma così, non è niente, se non una gigantesca opera di fan service sul grande schermo, che verrà premiato dai fan della saga videoludica, ma non lascerà traccia. Che strano il cinema del 2025. Le sale si riempiono per film come questo, senz’anima, senza un senso, però premiano anche chicche come Weapons o Sinners. Parliamo dello stesso pubblico o quasi, badate bene. Come fa a scegliere in modo così incoerente? Mistero. L’unico aspetto positivo sarà appunto dare fiato alle sale cinematografiche, reduci dai due mesi peggiori del XXI secolo. Ma a parte questo, Five Nights at Freddy’s 2 è un disastro su tutta la linea.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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