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lunedì, Dic 21

Serie tv e Black Lives Matter hanno influenzato gli ascolti musicali del 2020



Da Wired.it :

Secondo i dati elaborati da Spotify in esclusiva per Wired, lo streaming musicale degli scorsi mesi è stato condizionato dai successi del piccolo schermo, dalla stretta attualità, ma anche da una certa nostalgia e dal bisogno di ritrovare il benessere

2020

Il 2020 è stato un anno ben difficile e particolare. Il coronavirus ha stravolto le nostre vite e, nella maggior parte dei casi, ci ha costretto a passare molto tempo in casa. Sono aumentati, di conseguenza, tutti i consumi di contenuti che potevamo fruire fra le mura domestiche. Anche il mondo dell’intrattenimento audio ha dunque subito un’accelerazione e molte delle nostre abitudini in streaming sono state modificate da diversi fenomeni che si sviluppavano intorno a noi, come il successo di alcune serie o lo scoppiare di proteste cruciali come il movimento Black Lives Matter. A dimostrarlo sono i dati elaborati da Spotify in esclusiva per Wired nell’ambito dell’iniziativa 2020 Wrapped, che vuole fare un punto sui trend musicali e culturali dei mesi scorsi.

Secondo la piattaforma di streaming, infatti, i titoli seriali più seguiti in tv e sui servizi online hanno spinto molti utenti a cercare i brani delle colonne sonore e, ancora più attivamente, a creare playlist personalizzate e ispirate a quei successi. La produzione Hulu Normal People, tratta dal romanzo di Sally Rooney, ha portato alla creazione di oltre 13mila playlist originate dagli utenti Spotify. A seguire, ci sono stati altri due titoli molto apprezzati ma anche molto discussi come Tiger King e I May Destroy You. La docuserie Netflix e la co-produzione Bbc-Hbo hanno turbato e fatto riflettere gli spettatori, ma li hanno anche spinti ad andarsi a riascoltare i brani delle rispettive soundtrack (nel caso delle canzoni di Joe Exotic, un guilty pleasure che sfida ogni definizione).

Al di fuori del mondo dell’intrattenimento, anche i fatti di attualità sono stato un motore per rifugiarsi o anche farsi ispirare e dare coraggio dalla musica. La morte di George Floyd e il conseguente scoppio della proteste contro la brutalità della polizia hanno avuto ricadute anche su Spotify: la playlist ufficiale intitolata proprio Black Lives Matter è stata ascoltata oltre 64 milioni di volte, mentre sono 65mila le nuove playlist ispirate al movimento: contengono per la maggior parte canzoni e inni di artisti black che mostrano l’enorme ricchezza di un patrimonio culturale che appartiene a tutti noi.

Come spesso accade, poi, nei momenti di maggiore difficoltà si guarda sempre al passato, per un rassicurante effetto nostalgia: allo stesso modo è successo su Spotify, dove gli iscritti hanno esplorato i vari decenni in cerca di hit positive. Dei ’60, per esempio, il brano più ascoltato è Here Comes The Sun dei Beatles, mentre dei ’70 regnano i Queen con Bohemian Rhapsody e Don’t Stop Me Now. Degli ’80 domina Don’t Stop Believin’ dei Journey e dai ’90 abbiamo ripescato manifesti generazionali come Wonderwall degli Oasis e Smells Like Teen Spirit dei Nirvana. Dagli anni Dieci? I’m Yours di Jason Mraz e Mr. Brightside dei Killers.

Svolta propositiva ed edificante anche in fatto di podcast: un’altra tendenza riscontrata nel 2020 a livello sia italiano sia globale è un aumento dell’8,5% (nel nostro paese addirittura del 53,5%) dell’ascolto dei contenuti dedicati al benessere rispetto al 2019. È altrettanto significativo che il giorno dell’anno con la più alta media di canzoni ascoltate in streaming per utente su Spotify sia stato San Valentino, il 14 febbraio, con sette miliardi di tracce da oltre 138 milioni di utenti unici nel mondo (in Italia oltre 120 milioni di canzoni da più di 4.4 milioni di utenti): la pandemia non era ancora scoppiata nelle proporzioni in cui la conosciamo, ma questa è solo una conferma che la musica è sempre lì ad accompagnarci quando abbiamo bisogno di sublimare emozioni belle o brutte che siano.

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[Fonte Wired.it]