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giovedì, Feb 20

Sharengo si ferma: i vandali del car sharing non vinceranno

Sharengo non alza bandiera bianca, ma quasi. Il suo temporaneo saluto alla città di Milano , più che una sconfitta del servizio stesso, è un grave schiaffo alle velleità di un Paese che vorrebbe definirsi “civile”.

Sharengo, #stopvandalism

Il servizio di car sharing elettrico tra le strade di Milano si trova a dover fare un passo indietro rispetto ai propri piani a causa degli atti di teppismo che da troppo tempo stanno attanagliando la flotta del gruppo: le auto distrutte, usate peraltro come vanto sui social network, sono l’emblema di un neo-luddismo che non può essere ormai derubricato a semplice boutade: c’è una qualche ragione profonda che porta l’Italia – gli italiani – a sentire di dover respingere quel che è un bene comune.

#stopvandalism

L’immagine fa riferimento a uno dei casi avvenuti negli ultimi mesi. Ripresa da Sharengo all’interno della campagna #stopvandalism , diventa simbolo di questo rigurgito di inciviltà sul quale è necessario riflettere. Perché va ben oltre il tema della mobilità e del car sharing: è qualcosa che afferisce il rapporto tra i cittadini e la città, tra comunità e territorio, tra sfera privata e collettività.

Il neo-luddismo che sfida la condivisione

Le biciclette in fondo al Tevere, le ruote sottratte alle auto Enjoy, i monopattini distrutti: il mondo della mobilità condivisa ha già sperimentato eventi simili in tutta costringendo spesso questi gruppi a tornare sui propri passi ed a rinunciare al servizio. Così stavolta Sharengo a Milano, che però non vuole rinunciare del tutto: semplicemente, vuol lottare con armi nuove per imporsi sull’inciviltà.

Sharengo sospende temporaneamente l’attività di car sharing a Milano per migliorare il servizio e rinnovare la flotta, che continuerà ad essere totalmente elettrica. L’alto numero di sinistri e di atti vandalici sulle nostre auto ci vede costretti ad installare delle black box, dispositivi in grado di tutelare i nostri clienti e la nostra società da questi gravi problemi.

Inoltre a breve partiranno i lavori di rifacimento delle colonnine di ricarica localizzate nelle Isole Digitali di Milano, anche in funzione di questa attività preferiamo aspettare che una parte consistente di questi punti di ricarica, per noi fondamentali, torni ad essere efficiente prima di ricominciare ad erogare il nostro servizio.

Sharengo vuole continuare ad offrire a Milano una mobilità elettrica, condivisa e sostenibile, a tutti voi che ci avete sostenuto in questi anni chiediamo solo un po’ di pazienza, torneremo a primavera con un servizio migliorato, una flotta rinnovata, come voi e la città meritate.

L’Italia che distrugge i beni collettivi disprezzandone il valore collettivo è un’Italia che fa del male a sé stessa, soprattutto in un’epoca nella quale la cura del bene collettivo potrebbe diventare leva di rivalsa sociale, elemento di rilancio urbano, preziosa merce gratuita di cui poter godere. Studiare ciò che innescò il luddismo a suo tempo potrebbe forse fornirci le chiavi interpretative per capire perché parte della cittadinanza (peraltro spesso di giovane età) si senta tanto esclusa dalla collettività da voler portare avanti tali azioni di rivalsa.

Una cosa sola è certa: la storia ha sconfitto più volte queste sacche di resistenza e farà altrettanto questa volta. Sharengo si giocherà le proprie carte sul mercato, sfidando la concorrenza, ma non l’inciviltà: di fronte a quest’ultima non sono le aziende a perdere, ma la collettività intera. Noi. Tutti.



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