Shein trasferirà le attività logistiche dall’Oltrepò Pavese alla Polonia. Gli uffici che il colosso cinese dell’ultra fast fashion aveva aperto nel 2022 nel comune di Stradella, in provincia di Pavia, verranno chiusi definitivamente entro la fine dell’anno. Con questa decisione, scattano in automatico anche i licenziamenti di 311 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Ad annunciarlo ai sindacati, durante un incontro in prefettura, è stata Fiege Logistics, il partner a cui Shein aveva esternalizzato la gestione con un contratto triennale iniziato nel 2022.
La mossa, secondo Shein, punterebbe a consolidare la presenza europea del gruppo e favorire i margini nella distribuzione. Il tutto, però, a scapito dell’economia locale. L’amministrazione comunale si era costruita negli anni una reputazione in quanto polo logistico per l’e-commerce, ma il trasferimento deciso da Shein potrebbe scoraggiare futuri investimenti nell’area.
La presenza dell’azienda in Europa, nonostante questa chiusura, è in continua espansione. Shein starebbe infatti diversificando la propria produzione aprendo nuovi hub in Turchia che serviranno per servire l’Europa con costi più bassi per il trasporto. Secondo Cargo Facts Consulting, Shein spedisce ogni giorno cinquemila tonnellate cubiche di merce nel mondo per via aerea.
La Stradella di Shein è senza uscita
Solo 60 dipendenti verranno ricollocati
Oltre ai 311 lavoratori a tempo indeterminato, altri 150 contratti in scadenza non sono stati rinnovati. Un colpo molto duro per il territorio. Solo 60 dipendenti verranno ricollocati in magazzini della zona. 50 dipendenti andranno a lavorare per un negozio online leader in Europa specializzato nella vendita di cibo e accessori per animali domestici, con sede proprio a Stradella. Mentre 10 verranno trasferiti in magazzini gestiti dalla stessa società presso Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza.
Il prossimo 22 settembre ci sarà un nuovo incontro tra i sindacati e la proprietà per analizzare le possibili misure a sostegno dei lavoratori. Secondo Fiege, inoltre, a inizio 2026 lo stabilimento di Stradella potrebbe essere rilevato da nuovi acquirenti. Solo un’ipotesi, certo, ma che fa sperare i dipendenti rimasti senza lavoro.
Nonostante le molteplici richieste dei sindacati per ottenere più alternative per i dipendenti, Fiege è rimasta ferma sulla decisione. Secondo quanto dichiarato da Sergio Antonini, segretario generale di Filt Cgil Pavia, Fiege avrebbe proposto un incentivo di 6mila euro per chi avesse accolto la proposta di spostarsi a Novara o a Bologna per lavorare in altri magazzini gestiti dalla stessa società. La proposta, però, al momento sembra aver raccolto pochissime adesioni secondo quanto riportato da Antonini che spiega: “Si tratta di lavoratori in gran parte dell’area pavese, spostarsi a Novara o Bologna significa un cambio radicale di vita, soprattutto per chi ha famiglia”.
Dall’azienda cinese arriva un commento didascalico rispetto alla loro strategia: “Il polo logistico di Stradella è gestito dal nostro partner, Fiege. L’accordo di servizio triennale tra Shein e Fiege è iniziato a dicembre 2022 e giungerà alla sua naturale scadenza a dicembre 2025”, ha fatto sapere il colosso. Secondo Shein, quindi, Fiege era già stato informato da oltre un anno della decisione di interrompere le operazioni a Stradella, permettendo alla società di prepararsi e implementare eventuali misure di adeguamento, inclusi gli aspetti legati alla gestione del personale. “Nel corso di tutto il processo, Shein ha mantenuto, e manterrà, un dialogo costante e trasparente con Fiege e, sin dall’inizio, ha rispettato pienamente tutti gli impegni finanziari e contrattuali previsti dall’accordo”, conclude l’azienda. Secondo questa dichiarazione, quindi, la società che si occupava della gestione dello stabilimento avrebbe avuto tutto il tempo necessario per organizzare il ricollocamento dei dipendenti dato che sapeva che il proprio incarico sarebbe durato tre anni e scaduto, quindi, nel 2025.