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venerdì, Ott 16

Shopify, l’ecommerce canadese vuole crescere in Italia



Da Wired.it :

La piattaforma lavora anche sull’integrazione dei social network e di altri marketplace per sostenere le vendite di piccoli esercizi

Shopify (crediti: Shopify)

La macelleria Callegari di Piacenza ha debuttato online durante il lockdown. In pochi mesi il suo fatturato è salito a 600mila euro solo dal nuovo canale di vendita. È il potere della carne “che fa sangue” (come recita il motto del negozio), ma anche l’intuizione del nipote del fondatore, terza generazione dietro lo storico bancone, che ha capito come i tempi fossero ormai maturi per approdare su internet con un proprio sito.

Per farlo ha scelto di usare Shopify, piattaforma di ecommerce business to business nata nel 2004 in Canada, molto nota negli Stati Uniti, giunta in Italia nel 2019 e presente in 175 Paesi al mondo. L’obiettivo di questo portale è quello di avvicinare in modo semplice e intuitivo tutti coloro che vogliono aprire un proprio sito per vendere prodotti o servizi online, allargandosi magari anche alla galassia dei social network e dei principali marketplace.
Una scelta, quella adottata dalla macelleria piacentina, seguita da altre realtà italiane, che si sono ingegnate durante i mesi più duri della pandemia. Risultato: Shopify ha totalizzato un aumento del 400% di nuovi clienti nel primo semestre del 2020 (l’azienda non fornisce i numeri assoluti, sebbene Wired li abbia richiesti).

Come funziona Shopify

Ci si iscrive per creare la propria presenza online, per avere un sito, una vetrina per farsi conoscere”, spiega Paolo Picazio a capo del market development italiano: “Possono accedervi anche coloro che vogliono fare una prova, senza essere per forza intenzionati a proseguire. Tra i nostri obiettivi c’è quello di creare nuovi imprenditori, soprattutto tra chi non ha competenze tecniche. Ma anche aiutare coloro che hanno un budget limitato. Il periodo di prova dura 14 giorni ed è gratuito”.

Il modello su cui poggia Shopify è la “subscription economy, basato quindi sugli abbonamenti: il cliente paga un fisso a seconda del pacchetto che sceglie“. Ci sono tre proposte, la prima è di 29,99 dollari al mese. Più una percentuale di commissioni sulle vendite, a partire dall’1,9% con il piano base, che va a diminuire nei piani più avanzati. “La differenza tra un piano e l’altro è soprattutto nel numero di accessi che si hanno a disposizione per gestire l’ecommerce”, prosegue Picazio: “Per il resto le funzionalità sono le stesse”.

Inoltre viene anche data l’opzione ai titolari di negozi Shopify di accettare e gestire direttamente pagamenti con carta di credito tramite Shopify Payments, sistema proprietario di pagamento digitale che consente ai clienti di pagare con il loro metodo preferito, e che comprende un back office integrato che monitora i flussi di cassa.

Tutti i canali integrabili

Oltre alla possibilità di aprire in modo semplice un sito con un proprio dominio, Shopify consente di vendere sui principali social network, da Facebook a Instagram a Pinterest, e sui portali più noti come Amazon, eBay, Rakuten e Walmart, attraverso le proprie pagine personali. “Da un unico pannello i nostri clienti hanno la possibilità di controllare gli ordini e le performance di ciascun canale in cui sono attivi, compresi i social e i marketplace. I sistemi sono sincronizzati, così come la gestione dell’inventario. Se, per esempio, un prodotto è terminato, con pochi click lo si può segnalare ovunque”, va avanti Picazio.

Qualche numero

Sono oltre 1 milione gli imprenditori che si sono uniti a Shopify nel mondo e che tutti i giorni utilizzano la piattaforma per gestire le proprie vendite. Nel 2019 il totale lordo di ordini registrati dagli shop online ha raggiunto quota 61 miliardi di dollari, quasi 300 milioni di consumatori hanno acquistato da un’azienda che utilizza Shopify.
In Italia finora è stato scelto da marchi come Alessi, Velasca, Manebì, Depuravita, Skinfirst. Ma anche da negozi al dettaglio. Tra i settori più interessanti il mondo del cibo, quello del benessere e della bellezza.

All’estero

Negli Stati Uniti e in Canada sono attivi servizi ulteriori. “Shopify gestisce anche la parte della spedizione. Raccoglie la merce nei suoi magazzini ed evade gli ordini dei clienti. Una piattaforma logistica a tutti gli effetti“, racconta il manager.

Altro servizio – attivo in Stati Uniti, Canada e Regno Unito – è una linea di accesso al credito diretta ai clienti per implementare il business, non per forza a livello digitale, che si chiama Shopify capital. “Ha avuto un ottimo riscontro soprattutto durante il lockdown, anche grazie alla velocità con cui vengono erogati i fondi, in 2-5 giorni lavorativi. Nel secondo quadrimestre del 2020 sono stati prestati 153 milioni di euro, con un incremento del 65% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Da quando è stato lanciato nell’aprile del 2016, Shopify capital ha anticipato un capitale di circa 1,2 miliardi di dollari“, dice Picazio.

Obiettivi in Italia

In Italia i due servizi appena descritti non sono ancora attivi. Spiega Picazio che partiranno prossimamente perché il Belpaese ha avuto una buona crescita di iscritti. “Continueremo a fare investimenti sulla piattaforma per avvicinarla a chiunque. Intendiamo poi investire in educazione digitale, sviluppando partnership per esempio con Facebook. Infine – conclude Picazio – puntiamo a italianizzare il portale, aumentando le integrazioni e le relazioni con realtà del mondo delle spedizioni e dei pagamenti che siano italiane”.

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[Fonte Wired.it]