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lunedì, Ago 19

Sì, Trump vuole davvero comprare la Groenlandia


Il presidente degli Stati Uniti ha confermato quella nei giorni scorsi era solo un’indiscrezione, definendo l’operazione un “grande affare immobiliare”

Foto di Michael Steele /Allsport

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è seriamente intenzionato ad acquistare la Groenlandia. Come spesso accade quando di mezzo c’è l’attuale inquilino della Casa Bianca, il confine tra boutade e dichiarazione d’intenti è estremamente labile e mai come in questo caso la notizia richiedeva una conferma o una smentita da parte del diretto interessato.

Conferma che è puntualmente arrivata ai microfoni di Sky News, emittente americana a cui Trump ha confidato di non ritenere l’operazione una priorità, ma piuttosto un investimento strategico, arrivando a definirl0 “un grande affare immobiliare”.

Da dove arriva l’interesse per la Groenlandia?

Le voci circa un possibile interesse di Donald Trump per il territorio autonomo danese erano circolate nella giornata di venerdì 16 agosto, con un articolo del Wall Street Journal che riportava la sintesi di diversi colloqui avvenuti tra il presidente degli Stati Uniti e alcuni suoi stretti collaboratori, “con gradazioni di serietà variabili”.

Come riferisce l’emittente Fox News, storicamente vicina a Trump, non è la prima volta che un presidente americano vaglia la possibilità di acquistare la Groenlandia e già nel 1946 Harry Truman si era visto rifiutare un’offerta di 100mila dollari. Anche in questa circostanza il governo danese non ha perso tempo e tramite il suo primo ministro Mette Frederiksen ha sbarrato le porte a qualsiasi futura trattativa.

La Groenlandia non è danese. Appartiene ai groenlandesi. Spero davvero che non sia una cosa seria”, ha tuonato Frederiksen dalle colonne del quotidiano regionale Sermitsiaq, anticipato da una netta chiusura di Kim Kielsen, capo del governo locale. La Groenlandia (o Kalaallit Nunaat, terra degli uomini, come la chiamano i suoi abitanti) dal 1979 è di fatto uno stato autonomo, benché appartenga formalmente alla Danimarca, e dal 2009 ha acquisito ampi poteri in ambito legislativo, giudiziario e su un tema molto delicato nell’area come quello della ripartizione delle rendite petrolifere.

Trump in ogni caso non sembra essere troppo d’accordo e nel corso della stessa intervista ha liquidato brevemente la questione dell’autonomia, dichiarando di essere più interessato al benessere delle casse danesi, che “sta perdendo quasi 700 milioni di dollari all’anno per sostenere la Groenlandia”.

Gli Stati Uniti nutrono al momento nella regione degli interessi di carattere prettamente militare – la Thule Air Base è il presidio americano più a nord del globo, mille chilometri sopra il circolo polare artico – e proprio in queste ore Trump sta prendendo in considerazione la possibilità di far visita alla nazione scandinava, come tappa di un viaggio che lo porterà in Polonia il prossimo 31 agosto.

 

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