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giovedì, Mar 30

Siae, secondo Meta ha chiesto troppi soldi per la musica sui social



Da Wired.it :

La diatriba fra Meta e Siae arriva al governo. Oltre la curiosità popolare intorno all’assenza di musica italiana sui Facebook e Instagram, la mancata intesa attira l’attenzione della politica. A poche ore di distanza, il responsabile degli Affari istituzionali di Meta e un rappresentate di Siae sono intervenuti davanti alle commissioni Trasporti, poste e telecomunicazioni e Cultura, scienza e istruzione della Camera. In attesa del primo faccia a faccia che dovrebbe arrivare il 6 aprile, al ministero della Cultura, attraverso i due interventi si possono scoprire le ragioni delle due società dietro il mancato accordo che ha silenziato Instagram e Facebook.

Marco Mengoni a Sanremo

Il blocco del repertorio delle canzoni degli artisti gestiti da Siae genera un problema per l’industria discografica, che da Facebook e Instagram nel 2022 ha guadagnato circa 20 milioni. Problemi anche per influencer e creator

Meta alla Camera

Angelo Mazzetti, Responsabile degli Affari Istituzionali di Meta, ha parlato della trattativa durata sette mesi e ha negato che l’azienda di Mark Zuckerberg non rispetti il diritto d’autore. “Voglio respingere con forza l’accusa secondo cui Meta non rispetta la normativa sul diritto d’autore. Da anni siamo attivamente impegnati nella tutela della proprietà intellettuale e le risorse, anche tecnologiche, che mettiamo a disposizione esprimono il più alto livello di tutela disponibile sul mercato” ha detto Mazzetti, aggiungendo che Meta ha raggiunto oltre 150 accordi di licenza con tutti i principali titolari di diritti e organismi di gestione collettiva in tutto il mondo. Tutti questi accordi sono stati rinnovati dopo l’entrata in vigore della Direttiva Copyright.

L’ultimo accordo tra Siae e Meta è scaduto il 15 dicembre 2022 e già nell’agosto 2022 Meta ha contattato Siae per avviare le trattative per il rinnovo. Lo stop è arrivato per una richiesta troppo alta di Siae, secondo il portavoce dell’azienda che possiede Facebook e Instagram: “La prima richiesta di Siae è stata quasi 4 volte superiore all’importo concordato dalle parti fino al 2022, senza che venisse fornita alcuna motivazione per tale aumento, né che fosse presentato un modello economico appropriato a supporto”. 

Facebook non si è aperta sui numeri: “Nonostante il fatturato globale sia diminuito di anno in anno, Meta ha offerto un considerevole aumento rispetto ai precedenti accordi, ma non ha mai potuto avvicinarsi all’aumento richiesto. Meta ha disattivato la possibilità di utilizzare le musiche del repertorio Siae proprio per tutelare i diritti degli artisti in tutta Italia. Siae si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta che fosse inferiore a un aumento del 310% rispetto all’accordo del 2022″.

Siae risponde

Dal canto suo, Siae ha detto che “la trattativa non si è mai chiusa. Chiediamo maggiore trasparenza da Meta per evitare che la sua posizione unilaterale provochi ancora gravi danni alla filiera musicale italiana” si legge nella nota diffusa al termine dell’audizione. In relazione all’improvvisa interruzione della trattativa per il rinnovo della licenza da parte di Meta, la Società italiana degli autori ed editori esprime la volontà all’adozione da parte del governo di tutte le iniziative affinché sia assicurata piena tutela al diritto d’autore. 

Per Siae è fondamentale un’azione congiunta tra i vari soggetti impegnati per la tutela, anche nel campo del digitale, dei diritti d’autore e del patrimonio culturale italiano. Per questo l’associazione con sede a Roma ribadisce che da parte di Meta ci si aspetta una maggiore trasparenza e collaborazione per superare l’asimmetria informativa che ha causato lo stallo della trattativa e soprattutto il parziale oscuramento della musica italiana sulle piattaforme Facebook e Instagram. Siae ha respinto la ricostruzione di una richiesta di aumento dei corrispettivi fuori scala. La prossima puntata della sfida avrà luogo durante un tavolo di confronto giovedì 6 aprile 2023 presso il ministero della Cultura in cui saranno presenti entrambi le parti.



[Fonte Wired.it]