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Siamo soli o esistiamo in quanto siamo in relazione con gli altri? Il libro che aiuta a trovare la risposta, con leggerezza

da | Ago 15, 2025 | Tecnologia


Qualche anno fa, in una intervista Paolo Conte affermò, “nasciamo soli e moriamo soli, ma in mezzo che via vai”. E, in fondo, la grande domandata è se possiamo veramente entrare in contatto con gli altri, uscire dalla nostra esistenza ed essere veramente visti da qualcun altro. Quanti amori sono stati bruciati e quanti duelli sono state combattute per risolvere l’isolamento individuale in un contatto autentico.

Al fondo della questione ci sta la natura della nostra esistenza che si consuma dentro quell’entità sfuggevole che chiamiamo il presente. Io sono qui e voi siete lì, io sono adesso e tu sei prima, ma questi luoghi e questi tempi dove sono e come possiamo unirli? Facile dire che sono in relazione, ma la relazione di che è fatta? Il presente è un mistero che non si lascia catturare dalla scienza; è la nostra casa, ma anche la nostra prigione.

Non spaventatevi, il nuovo libro di Tommaso Tuppini, Senza gli altri. Esperienza assoluta e solitudine (Solferino, 2025), possiede il dono della leggerezza senza perdere nulla in profondità. È una dote rara che questo libro (compagnia ideale per una settimana estiva, ma non solo) manifesta in ogni pagina, riuscendo a ribaltare il nostro modo di vedere la realtà e di affrontare le domande al cuore della nostra vita.

Siamo soli o esistiamo in quanto siamo in relazione con gli altri Il libro che aiuta a trovare la risposta con leggerezza

Tuppini è uno dei pochi filosofi veri che conosco, capaci di dare voce alla riflessione filosofica senza farla diventare una materia noiosa. Non è filosofologo, per usare un’espressione di Robert Pirsig, altro grande filosofo fuori dai ranghi. Nelle sue pagine, filosofi come William James e Martin Heidegger si mescolano alla banda della Magliana e agli Oasis. Tuppini insegna filosofia all’Università di Verona, ma vi parla come quell’amico che davanti a una birra vi stupisce perché è sempre avanti a voi. Qualsiasi cosa ci sia capitata, lui l’ha già vissuta e digerita. Quello che per voi è una scoperta, per lui è già noto da un pezzo, quasi ovvio.

La struttura del libro, agile e fluida

Il libro muove da un’ironica analisi della nostra società che mette in evidenza la retorica su cui sono basate prospettive molto diffuse—tra tutte il benecomunismo—rivelandone la nudità nascosta dietro una debole retorica. Da un buonismo di facciata che permette alle moltitudini di muoversi in modo gregario illudendosi di agire in autonomia come i milioni di bisonti che si recano nelle stesse località turistiche, Tuppini si interroga sul materia di cui è fatto la nostra esistenza. Appoggiandosi alla triade filosofica di Raimond Rujer, William James e Martin Heidegger, arpiona il concetto di presente, inteso come insieme di oggetti d’esperienza e ne rivela la sua dimensione assoluta. Non siamo in quanto siamo in relazione con gli altri. Esistiamo perché nella nostra esistenza il mondo, con i suoi oggetti e i suoi eventi, si dà, si presenta, vive.

Gli agilissimi capitoli (poche pagine ciascuno) trasportano giocosamente il lettore di caso in caso; uno stile che consente all’autore di farti fare giravolte senza che se ne accorga. Un capitolo dopo l’altro, muove dall’idea popolare secondo cui non esisteremmo senza gli altri fino alla conclusione vertiginosa, quasi solipsistica, secondo cui ognuno vive in un presente assoluto dove gli altri sono soltanto nella misura in cui vi compaiono come oggetti.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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