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giovedì, Feb 16

Siccità, fiumi e laghi in Italia sono già stati colpiti



Da Wired.it :

Siamo ancora in inverno, ma in Italia l’allarme siccità è già ai livelli emergenziali della scorsa estate. Temperature record e assenza di piogge hanno asciugato il Nord Italia e le nevicate sono state assolutamente insufficienti per rifornire i corsi d’acqua. Sono gli effetti ormai costanti del cambiamento climatico causato dall’uomo, che hanno portato al 40% il territorio italiano esposto alla siccità estrema.

I dati sono quelli del Cnr, che hanno registrato il 40% di pioggia in meno al Nord durante il 2022 e un’assenza di precipitazioni significative durante il primo mese e mezzo del 2023. Il fiume Po è a secco e nella zona di Pavia si trova a meno 3,2 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia. Stessa situazione drammatica anche per il fiume Adige, praticamente in secca nella zona tra Ala e Rovereto.

Emergenza che si riflette su tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione, con i grandi laghi ridotti al minimo da percentuali di riempimento al 38% per quello di Maggiore, al 35% per quello di Garda e solo al 20% per quello di Como. Secondo Coldiretti ci troviamo in una situazione anche peggiore rispetto all’anno scorso per il settore agricolo, quando la siccità ha causato una perdita di 6 miliardi di euro nei raccolti.

I rischi

La raccolta di acqua piovana è ferma appena all’11% e a rischio si trova un terzo della produzione agricola nazionale, concentrata nella zona della pianura Padana. Tra i settori più colpiti si troverà quello del riso, dove non potranno essere coltivati quasi 8 mila ettari di terreno a causa della mancanza di acqua.

I pericoli della siccità non si riflettono solo sulla sicurezza alimentare, ma anche direttamente sulla salute delle persone, in particolare dove la qualità dell’aria è particolarmente bassa, come le più grandi città del Nord Italia, congestionate dalle industrie e dalle automobili, e nell’intera pianura Padana.

L’allarme lanciato da Coldiretti riguarda infatti anche i livelli di smog sempre più alti a causa delle scarse precipitazioni. A Torino, per esempio, è scattato il livello uno di allerta per lo smog, mentre l’intera Emilia Romagna si trova già in allarme rosso. Tuttavia, nonostante tutti sembrino ormai concordi sulla necessità di tutelare maggiormente l’ambiente e contrastare il cambiamento climatico, queste dichiarazioni si rispecchiano poco nei fatti, nella propaganda e nei programmi politici.

È il caso dei capitoli dedicati all’ambiente dei due neoeletti presidenti di destra di Lombardia e Lazio, dove le azioni di contrasto all’inquinamento e per raggiungere emissioni zero sono scarse, prive di coperture finanziarie o, in alcuni casi, completamente assenti. Allo stesso tempo, mentre la Coldiretti lanciava l’allarme smog, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha condiviso con i suoi 2 milioni di follower su Instagram un post in cui si scaglia contro la decisione del parlamento europeo di vietare la vendita di auto inquinanti a partire dal 2035.





[Fonte Wired.it]