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Siemens, come sarà il futuro del tech (e non solo) secondo il gigante tedesco

da | Giu 13, 2025 | Tecnologia


Lei è global cto di una multinazionale. Che differenze riscontra tra l’approccio europeo – e in genere occidentale – alla tecnologia e quello asiatico? E ancora: quali sono i nuovi luoghi inesplorati dell’innovazione, se ce ne sono?

Non penso vi sia un approccio asiatico: penso, però, che vi sia un approccio cinese. Un miliardo e quattrocentomila persone, il mercato unico: condizioni particolari che consentono all’innovazione di procedere spedita. La Cina non può più essere considerata solo la fabbrica del mondo, in nessun modo: oggi è diventata davvero una sorgente di innovazione, ed è qualcosa che dobbiamo prendere molto seriamente, perché gli ingegneri di Pechino sono bravissimi e veloci. Ma la digitalizzazione maneggia dati, e per questo ha molto a che fare con la fiducia nei soggetti con cui vengono condivisi. Come sa, ci sono stati episodi che mostrano come questa caratteristica talvolta sia venuta meno. Parlando in termini generali, quindi, direi che dobbiamo cercare di mantenere un buon livello di fiducia tra i paesi. Per quanto riguarda la Cina, invece, vedremo sicuramente più innovazione creata localmente per i cittadini del paese. Se cresceranno anche a livello globale? Non lo so. Vedremo.

Per quanto riguarda, invece, le altre regioni?

Restando in Asia, Indonesia e Vietnam stanno crescendo molto in fretta. Ma il secondo posto nel continente appartiene senz’altro all’India. Ci sono persone che pensano sia quindici anni indietro rispetto alla Cina: ma se continua su questa traiettoria, con un pil che cresce attorno al 6-7% ogni dodici mesi, recupererà in fretta. Inoltre, la popolazione è più giovane e ha superato quella cinese. Cresceranno anche le infrastrutture e l’industria. Poi c’è il Medio Oriente: come ha visto da tutti gli annunci fatti di recente, sta investendo molto nell’AI e nei data center.

E l’Africa? L’America Latina?

Speriamo ancora che vi sia una crescita ma… dobbiamo vedere. La popolazione c’è, ma sappiamo che non dipende solo da quello: c’entrano la geopolitca, la stabilità. Insomma, vediamo.

Ha citato spesso l’intelligenza artificiale, che, però, consuma moltissime risorse. In un mondo totalmente basato sulla AI risolveremo un certo numero di problemi, ma andremo a crearne altri in termini di materiali critici, acqua, consumi energetici. Come pensa che potremo gestire la situazione?

Oggi il settore Ict conta per il 4% della domanda di elettricità: domani potrebbe arrivare al 10%. Ma gli studi suggeriscono che l’AI può aumentare l’efficienza energetica tra il 30% e il 40%, con un effetto importante in termini di risparmio energetico. Detto questo, ha ragione. I data center, un settore in cui siamo presenti, stanno aumentando, e anche in Europa si parla di strutture che consumeranno moltissima energia. Quello che dobbiamo fare è alimentarli con energia verde, e lavorare per fornirla al mondo. Come accade in Italia, dove la pressione in questo senso è importante. Siemens può essere parte del gioco. Poi c’è la fusione nucleare.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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