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lunedì, Feb 24

Signal più sicuro di WhatsApp per la Commissione Europea

Nelle scorse settimane la Commissione Europea ha ordinato con una nota diffusa internamente ai membri del proprio staff di passare a Signal, disinstallando dunque altre applicazioni dedicate alle chat, a partire da WhatsApp. L’obiettivo è chiaro: incrementare la sicurezza delle comunicazioni. Una misura del tutto simile a quella adottata il mese scorso dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Così riporta un articolo comparso su POLITICO, citando l’istruzione diramata da Bruxelles.

Signal è stata scelta come applicazione raccomandata per la messaggistica istantanea pubblica.

Signal sì, WhatsApp no: la nota della Commissione Europea

Una linea guida che, va precisato, non riguarda gli scambi interni all’istituzione, ma i rapporti tra i suoi collaboratori e il mondo esterno. Signal è dunque preferito anche a Telegram, altro software da sempre ritenuto più attento a privacy e tutela delle informazioni personali.

Lo sviluppo ha preso il via nel 2013 e può contare sul supporto di Brian Acton, co-fondatore del progetto WhatsApp che ha lasciato l’azienda nel 2017 in conseguenza a divergenze di vedute con la leadership di Facebook. Le due applicazioni si basano sullo stesso protocollo, Open Whisper Systems, ma Signal è ritenuta un’alternativa migliore soprattutto per via della sua natura open source che permette a chiunque, ricercatori compresi, di controllarne nel dettaglio il funzionamento sgombrando il campo da qualsiasi possibile dubbio riguardante privacy e modalità di trattamento dei dati.

Screenshot per la versione Android di Signal

È disponibile per il download nelle versioni destinate ad Android, iOS e alle piattaforme desktop (Windows, macOS e Linux). Tra le funzionalità offerte ci sono chiamate vocali e video, lo scambio di contenuti multimediali, chat di gruppo, sticker e la possibilità di inviare messaggi destinati a scomparire dopo un lasso di tempo predeterminato. Fra i testimonial d’eccezione messi in evidenza sul sito ufficiale anche Edward Snowden, ex tecnico della CIA e whistleblower che ormai anni fa ha diffuso pubblicamente documenti top secret degli Stati Uniti in merito a programmi per la sorveglianza di massa.



Fonte Punto Informatico Source link