Da Wired.it :

L’intero settore tecnologico sta soffrendo – spiega Warner –. In generale, nel 2023 i round di finanziamento richiedono molto più tempo; c’è molto meno capitale disponibile“.

Vuoto difficile da colmare

In questo contesto, non è chiaro se una grande banca europea sia in grado, o abbia la volontà, di occupare la nicchia lasciata sguarnita da Svb. “La Silicon Valley Bank è unica. Non ci sono molte banche che concedono prestiti alle startup – dice Reinhilde Veugelers, membro del think tank economico Bruegel e docente all’università belga Ku Leuven –. Di solito le banche europee non rappresentano un’alternativa valida, perché sono troppo avverse al rischio“.

E anche se una banca volesse assumersi il rischio, probabilmente farebbe fatica ad acquisire la profonda conoscenza dell’ecosistema delle startup in possesso di Svb, evidenzia Veugelers: “Non basta avere fondi ingenti. Bisogna anche essere sufficientemente vicini al mercato dei capitali di rischio e avere la capacità di fare due diligence”, continua la docente. Hsbc non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento di Wired UK.

La Silicon Valley Bank era disposta a correre rischi che altre banche non si sarebbero sobbarcate, sostiene Frederik Schouboe, co-amministratore delegato e co-fondatore della società di cloud danese KeepIt. L’anno scorso KeepIt si è assicurata un pacchetto di finanziamento tramite debito di 22,5 milioni di dollari, un modo per raccogliere denaro attraverso l’assunzione di prestiti, erogato dalla filiale britannica di Svb (sebbene la banca abbia aperto un ufficio a Copenaghen nel 2019, la filiale danese non aveva una licenza bancaria). “Per le aziende basate sugli abbonamenti è in sostanza impossibile avere un conto” presso le banche tradizionali, racconta Schouboe –. L’ambiente normativo è troppo rigido perché possano effettivamente aiutarci“.

Il modo in cui la Silicon Valley Bank ha operato in Europa ha fatto guadagnare diversi ammiratori all’istituto. Ma ora queste persone temono che il fallimento dell’azienda spinga altre banche a non finanziare più il settore tecnologico con le stesse modalità. Secondo Berthold Baurek-Karlic, fondatore e managing partner di Venionaire Capital, società di investimento con sede a Vienna, il fallimento riguarda le pratiche bancarie di Svb, e non il modello di business incentrato sul finanziamento del settore delle startup. “Hanno commesso grossi errori nella gestione del rischio – spiega –. La vostra banca non dovrebbe fallire se aumentano i tassi di interesse“.

Baurek-Karlic ritiene che le startup europee abbiano beneficiato delle scommesse più rischiose di Svb. Gli Stati Uniti e il Regno Unito, nel frattempo, hanno dichiarato che la Silicon Valley Bank non è fondamentale per il sistema, sostendo che il rischio di contagio ad altre banche sia limitato. Questo potrebbe essere vero per il settore bancario, sottolinea Baurek-Karlic, “ma per l’ecosistema tecnologico era un sistema fondamentale“.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.



[Fonte Wired.it]