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giovedì, Mag 25

Sim swap: indagati criminali informatici per una truffa da milioni di euro



Da Wired.it :

Sim swap ad alti livelli. Frode informatica, furto di identità digitale, riciclaggio e auto riciclaggio: queste le accuse ai danni dei sei membri di una cybergang che, negli ultimi anni, ha preso di mira utenti di home banking e istituzioni finanziarie. A portare alla luce le attività criminali della banda sono state le indagini condotte dal centro operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale del Lazio, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, che per circa due anni si sono concentrate su episodi fraudolenti di sim swap. A quanto pare, infatti, i criminali hanno agito subentrando nell’uso delle sim telefoniche delle loro vittime per entrare in possesso dei codici dispositivi dell’home banking inviati al numero di telefono corrispondente. In questo modo, una volta ottenuti i codici, hanno avuto la possibilità di accedere e svuotare i conti correnti di decine e decine di malcapitati.

Ma i criminali non sembrano essersi fermati al sim swap. Le indagini hanno messo in evidenza anche un sistema ben strutturato di frodi informatiche ai danni di istituti di credito, una delle quali ha permesso alla banda di guadagnare quasi 3 milioni di euro. Secondo quanto riportato dal Centro Operativo Sicurezza Cibernetica di Roma, sui conti correnti del gruppo sono transitate ingenti somme di denaro, che venivano poi incassate o trasferite sui conti dei membri per la corretta condivisione dei “guadagni”. Un’attività che seguiva un protocollo ben preciso, a dimostrazione che i criminali hanno una conoscenza approfondita delle dinamiche dei servizi bancari e del Sepa.

Forte di tali conoscenze, la banda è riuscita anche a riciclare importanti somme di denaro attraverso la costituzione di società fantasma a cui venivano intestati conti correnti bancari e postali, utilizzando sim telefoniche intestate a terzi per accedere ai servizi di home banking. Con l’obiettivo di ingannare gli istituti di credito, i criminali costruivano specifici accordi commerciali tra le società con tanto di mandati di pagamento SEPA B2B che gli permettevano di accedere a fondi da trasferire ad altre società di loro appartenenza. Trasferendo il denaro da un conto all’altro, spesso anche all’estero, la banda è riuscita a riciclare anche fino a 700mila euro. Insomma, un’attività criminale organizzata alla perfezione, che fortunatamente le forze dell’ordine sono riuscite a fermare.



[Fonte Wired.it]