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mercoledì, Dic 18

Simpson, 30 anni: quanto vale il business della serie


Dal valore medio di uno spot negli anni d’oro agli incassi del film fino al giro d’affari del merchandising della famiglia di Homer

simpson

Il 17 dicembre 1989 Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie Simpson facevano il loro ingresso nelle case degli americani. Oggi la serie animata ideata dal fumettista Matt Groening e dedicata alla famiglia più famosa d’America festeggia il suo trentesimo compleanno. Con 672 episodi alle spalle, I Simpson è senza dubbio una delle serie più longeve della storia della televisione statunitense, ma vediamo come se la passa.

In trent’anni la serie ha conosciuto un successo enorme sia negli Stati Uniti sia all’estero, e in Italia è stata trasmessa per la prima volta nel 1991. Dal loro primo episodio i Simpson sono diventati uno dei principali cavalli di battaglia del colosso americano Fox, tra le più importanti case produttrici cinematografiche al mondo.

Secondo le analisi del sito Statista, però, negli Stati Uniti la serie è andata via via perdendo pubblico, ed è passata dai 14,7 milioni di spettatori che hanno seguito la dodicesima stagione, in onda tra la fine del 2000 e l’inizio del 2001, ai 4,08 milioni della stagione 29. E, secondo quanto riportato da Hollywood Reporter, la tendenza non è verso il miglioramento, dato che l’ultimo episodio della trentesima stagione ha registrato soltanto 1,44 milioni di spettatori.

In 18 anni, insomma, gli ascolti sono calati di quasi il 74%, e la situazione sembra confermata anche dal costo delle inserzioni pubblicitarie. Secondo quanto riportato dal sito True Numbers, uno spot di 30 secondi mandato in onda all’interno in un episodio sul canale Fox è passato da un prezzo di 190mila dollari nel 2014 a poco più di 133mila dollari nel 2019-2020.

Ma nel tempo la serie ha messo a segno numeri elevati. Nel 2007, per esempio, il film dei Simpson ha incassato al botteghino circa 528 milioni di dollari in tutto il mondo, a fronte di un costo di produzione di circa 75 milioni di dollari, battendo film come Mission: Impossible II o Shrek terzo. A livello globale i Simpson sono oggi seguiti in oltre 90 Paesi, e nel tempo hanno aumentato il loro giro d’affari includendo diversi mercati e diventando un vero e proprio logo o un marchio industriale.

Nel 2003 erano all’incirca 500 le aziende in tutto il mondo che usavano in licenza il nome della famiglia Simpson, e nel 2008 il volume d’affari prodotto soltanto dal merchandising si aggirava attorno ai 750 milioni di dollari. Nel complesso, gli incassi prodotti dalla vendita di dvd e altri prodotti come pupazzetti dei personaggi o dalle t-shirt, fino alle stoviglie e agli oggetti più diversi ma sempre con il marchio della serie tv, nel periodo di massimo splendore era stimato attorno agli 8 miliardi di dollari, secondo le stime riportate da The Guardian.

Inoltre, parte di quei prodotti sono oggi entrati nel mercato degli oggetti da collezione, come, per esempio, il Monopoly dedicato alla serie tv oppure i modellini della casa dei Simpson, dei personaggi e di altri luoghi famosi della serie prodotti dal Lego. Ma l’azienda danese non è la sola ad aver deciso di rendere omaggio alla famosa serie tv. Il colosso dei mobili Ikea quest’anno ha riprodotto interamente il salotto di casa Simpson.

Nell’immediato futuro della serie c’è ora il passaggio a Disney. Tutti gli episodi, infatti, saranno visibili sulla nuova piattaforma di streaming video Disney+, come conseguenza dell’acquisto da parte del colosso Disney della 21th Century Fox per 71 miliardi di dollari.

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