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martedì, Giu 01

Six Feet Under e altre serie davvero macabre



Da Wired.it :

Con al centro una famiglia di impresari funebri, debuttava esattamente 20 anni fa. Qui gli altri titoli per chi apprezza il macabro in tutte le sue declinazioni: dall’horror al romantico, dalla commedia al grottesco

Vent’anni fa, il 3 giugno 2001, debuttava, sul canale a pagamento americano Hbo, Six Feet Under, del pluripremiato Alan Ball. Qualcuno inizialmente l’ha snobbata per la professione dei protagonisti: impresari di pompe funebri, che suggeriva – erroneamente – tematiche e iconografia da film dell’orrore. Quest’ultimo è un genere sempre più frequente nelle produzioni seriali, sia occidentali sia orientali, tanto da vantare svariate declinazioni: dal gotico allo splatter, dallo psicologico al sociale.

Per molti comprende anche il macabro, ovvero tutto ciò che indugia sulla morte, sulla sua rappresentazione, sugli aspetti legati alla stessa e sulle forme d’arte che la contemplano, ma non è necessariamente così: basti l’esempio di Six Feet Under e di altri titoli per gli amanti del macabro al centro di questa classifica.

1. Six Feet Under

Su YouTube potete reperire (a ogni modo, ve lo abbiamo linkato più sopra) uno dei video più popolari di Wired, quello dedicato alle domande dei netizen a un impresario funebre che risponde diligentemente e con ironia alle questioni pratiche, strane o creepy delle persone incuriosite dal mestiere. A molte di queste curiosità hanno risposto anche Nate, David e Federico di Six Feet Under durante le cinque stagioni che hanno descritto la loro esistenza all’indomani della morte del patriarca, il quale ha lasciato al figlio più grande l’eredità dell’impresa di famiglia.

L’episodio pilota era costellato di pubblicità fittizie sui prodotti utilizzati dai becchini – per esempio, il make-up per far sembrare vive le salme – e tra una conversazione e l’altra tra Nate e i defunti, un monologo sul senso della morte e uno sempre a tema mortifero, la serie metteva in scena pratiche necrofore rivolte ai cari estinti dei clienti dei Fisher quanto i drammi dei vivi, quelli famigliari e sentimentali dei protagonisti. A oggi è uno dei titoli più belli della Storia della televisione, da non perdere anche se la vista di un cadavere (finto) vi fa venire i brividi.

2. Hannibal

https://www.youtube.com/watch?v=Xnastpf_3jQ
In questa Top5 non può mancare la serie più smaccatamente macabra di tutte. Nel caso di Hannibal, suggestiva e libera reinterpretazione (se non volete chiamarla fanfiction) dei romanzi di Thomas Harris incentrati sulla figura fittizia del serial killer Hannibal Lecter, il gusto del macabro è talmente spiccato da rasentare il compiacimento.

Bryan Fuller, che di questo suo cuore gotico non ha mai fatto mistero, accosta alle vicende incentrate sull’attrazione perversa che lo psichiatra cannibale Lecter cova nei confronti dell’ossessivo detective Will Graham – e sui personaggi che orbitano intorno a loro – la messa in scena di delitti puntualmente caratterizzati da una rappresentazione raccapricciante eppure affascinante e artisticamente impressionante della morte, veri e propri tableau vivant di vibrante potenza visiva ispirati dalle menti folli e malati degli assassini, in grado di meravigliare quanto di far accapponare la pelle.

3. La famiglia Addams

La televisione statunitense è gonfia di sitcom con al centro famiglie deliziose, solari, borghesi e tipicamente americane. Negli anni ’60, tuttavia, il canale nazionale Abc propose qualcosa di completamente diverso: gli Addams. Creati dal vignettista Charles Addams, incarnavano i valori che univano il ceto medio – affetto, lealtà, modestia –, ma per il resto erano totalmente diversi. Dall’ostentatamente ricco e sfacciato Gomez all’elegante e gotica Morticia, dai figli – la funerea Mercoledì e il dinamitardo Pugsley – allo lo zio darkettone; e poi, la Nonna strega e il cadaverico maggiordomo, questi personaggi erano l’incarnazione del macabro, ma associato alla normalità e all’ironia. La famiglia Addams ha aiutato intere generazioni di incompresi ragazzini emo e pallide fanciulle goth a sentirsi amati e apprezzati, e a ricordarsi che il macabro non deve per forza fare ribrezzo.

4. Penny Dreadful

I racconti dell’orrore, pubblicati nel Regno Unito dell’epoca vittoriana in capitoli settimanali, venivano chiamati penny dreadful. Narravano di creature soprannaturali e di mostri, streghe, vampiri e licantropi: sono loro ad aver ispirato questa breve ma memorabile serie (originariamente) di tre stagioni che attinge al vasto e intrigante mondo fantastico della letteratura gotica inglese. Penny Dreadful riunisce figure fondamentali di questo genere come il Dr. Jekyll e il suo alter ego malvagio Mr. Hyde, lo scienziato Viktor Frankenstein e la sua creatura, il seducente vampiro Conte Dracula e il perverso Dorian Gray. Tutti sono attratti irrimediabilmente da una fascinosa regina dell’oscurità, l’altera Vanessa Ives, incarnazione del macabro. Grazie all’allure dark della sua interprete Eva Green, alla tragica malinconia del solitario mostro di Frankenstein e alle atmosfere tetre e lugubri, il macabro non è mai stato più stiloso.

5. Pushing Daisies

Come accennato più sopra, il macabro è genericamente associato ad atmosfere spettrali e all’attrazione per le tematiche legate alla morte. Eppure, può declinarsi in modi meno ovvi per esempio nella pittoresca, colorata, poetica, bizzarra e deliziosa Pushing Daisies. Responsabile di questo piccolo capolavoro è sempre Bryan Fuller di Hannibal, che, prima di dedicarsi ai serial killer, aveva trasformato in episodi la sua passione per le storie allegramente mortifere. Al centro di Pushing Daisies, l’adorabile Ned, giovanotto con il dono di poter restituire la vita ai morti con il solo tocco; a caro prezzo, tuttavia: non potrà mai più avvicinare il caro estinto – causa la morte definitiva – e qualcun altro dovrà andare a occupare un loculo al posto del fortunato redivivo. Pushing Daisies è la storia d’amore tra Ned e la sua fidanzata Chuck, dalla quale dovrà stare a debita distanza.





[Fonte Wired.it]