Seleziona una pagina
sabato, Gen 21

Slay, il grande successo dell’app tedesca che regala complimenti



Da Wired.it :

Al tempo stesso, anche voi riceverete i complimenti dai vostri amici, ammesso che rispondano alle 12 domande iniziali proposte dall’app. In questo modo, Slay alimenta un circuito di contenuti positivi. D’altronde, l’obiettivo della piattaforma è quello di migliorare la relazione degli adolescenti con le app social, cercando di tenere il più lontani possibile i sentimenti negativi. Non a caso, Slay si definisce a tutti gli effetti “l’app dei complimenti”. In ogni caso, una cosa è certa: questa è un app sicura. La stessa piattaforma afferma che “non venderà né condividerà mai dati personali con terze parti”: una promessa che ci auguriamo riesca a mantenere. 

Inoltre, Slay è del tutto priva della funzione di messaggistica diretta, anche se gli utenti possono aggiungere collegamenti ai propri profili social, aprendo così la possibilità di scambiarsi messaggi al di fuori dell’applicazione. Infine, c’è da considerare che le domande a cui gli utenti devono rispondere sono proposte dall’app stessa e non da altre persone, il che limita notevolmente il rischio a cui vanno incontro gli adolescenti che la utilizzano. I presupposti per un social felice, quindi, ci sono tutti. Ora bisogna soltanto vedere se Slay riuscirà davvero a conquistare un pubblico di portata globale. 

I tre fondatori della startup che si cela dietro l’app ci sperano tutti. Fabian Kamberi, Jannis Ringwald e Stefan Quernhorst sono tre 23enni che hanno messo tutte le loro energie positive nella creazione di Slay. L’idea è di Kamberi, che ha ammesso di essere stato ispirato dalle esperienze dei suoi fratelli alle prese con la negatività delle social media durante la pandemia. Un’intuizione che potrebbe rivelarsi geniale nel prossimo futuro. Per il momento, infatti, Slay è disponibile soltanto in Germania, Austria, Svizzera e Regno Unito. Ma ci auguriamo presto di vederla in Italia, perché siamo certi che i complimenti facciano bene un po’ a tutti. Adolescenti e non. 



[Fonte Wired.it]