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venerdì, Set 18

Smart working, Stripe offre 20mila dollari (ma ti tagli lo stipendio)



Da Wired.it :

Negli Stati Uniti la società fintech Stripe incentiva i dipendenti a lavorare da remoto senza trasferirsi nelle grandi città dove ha sede, a patto che accettino un 10% in meno in busta paga

La sede di Stripe a San Francisco (foto: Stripe)
La sede di Stripe a San Francisco (foto: Stripe)

Abbiamo imparato a conoscerlo meglio durante il lockdown, e ora negli Stati Uniti e altrove lo smart working sta diventando la normalità per molte società attive nel settore tecnologico. Ultima in ordine di tempo è Stripe, tra le più importanti compagnie del settore fintech specializzata in soluzioni per i pagamenti digitali, che ha annunciato di voler riconoscere un bonus da 20mila dollari ai dipendenti che accettano, entro la fine del 2020, di trasferirsi in città più piccole per lavorare da remoto a fronte di una riduzione dello stipendio del 10%.

Ad oggi Stripe, presente anche nel mercato italiano, è un’azienda valutata 36 miliardi di dollari e conta 2.800 impiegati in 16 uffici a livello mondiale, tra cui i principali nelle città di San Francisco, New York e Seattle, alcune delle città statunitensi con il costo della vita più alto. E per incentivare pratiche di lavoro da remoto, ha deciso di percorrere la strada della ricollocazione dei dipendenti in città meno costose con una riduzione salariale e agevolazioni e benefit.

La stessa Stripe aveva già annunciato l’assunzione di 100 ingegneri che lavorassero da remoto, e quindi senza doversi spostare in una delle città in cui hanno sede gli uffici del gruppo. La richiesta assecondava la crescita dell’azienda proprio durante i mesi del lockdown, quando tra marzo e maggio ha processato oltre un miliardo di dollari di transazioni soltanto nella regione di Europa, Medio Oriente e Africa, come riporta il Times.

Dopo gli annunci dei mesi scorsi da parte di altri colossi tecnologici come Twitter e Google, che per ragioni relative all’emergenza Covid-19 hanno deciso di permettere smart working su base volontaria ai propri dipendenti che non hanno la necessità di lavorare obbligatoriamente in ufficio. Lo scorso maggio, anche Mark Zuckerberg, secondo cui nei prossimi dieci anni il 50% dei dipendenti potrebbero lavorare da casa, ha annunciato una riduzione dello stipendio in base al luogo in cui gli impiegati di Facebook decideranno di muoversi, come si legge su Cnbc.

Resta da vedere se anche a fronte del bonus di 20mila dollari la condizione della riduzione di stipendio sarà accettata dai dipendenti di Stripe. Secondo i risultati di un sondaggio riportato da Bloomberg riguardo al contrappasso dei tagli per chi decide di lavorare da casa, infatti, il 49% degli intervistati si è dichiarato contrario a questa forma di rinegoziazione, anche se nei fatti la crisi economica legata all’emergenza Covid-19 rischia nel tempo di far saltare il rapporto costi-benefici per chi lavora nelle grandi città.

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[Fonte Wired.it]