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martedì, Dic 01

Smartphone, otto giovani su dieci passano due mesi all’anno sui social


I ragazzi tra gli 11 e i 18 anni trascorrono almeno quattro ore al giorno sui social. Lo riporta la no-profit “Social Warning-Movimento Etico Digitale”, secondo la quale oltre la metà ha provato a ridurre le ore col telefono in mano, senza successo

Otto giovani su 10 tra gli 11 e i 18 anni trascorrono due mesi all’anno sui social network, cioè quattro ore al giorno. Il 52% ha tentato di ridurre il tempo senza riuscirci. Il 33% di loro, inoltre, definisce l’utilizzo che fa dello smartphone “eccessivo”. Ci informa l’Osservatorio scientifico della no profit “Social Warning-Movimento Etico Digitale” e i dati giungono in un periodo in cui la pandemia da Covid-19 ha causato un incremento dell’utilizzo del cellulare per comunicare, lavorare e studiare a distanza.

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Secondo la ricerca, i ragazzi sbloccano lo smartphone in media 120 volte al giorno e lo usano, oltre che per essere connessi ai loro coetanei tramite i social anche per vedere film o ascoltare musica fino a tarda notte. E guai ad interferire: un ragazzo su due dichiara che gli capita di scattare, rispondere male o alzare la voce se disturbato. Il 40% degli intervistati dichiara di perdere ore di sonno perché rimane connesso anche di notte tramite smartphone, console o pc. Sono state poi raccolte storie, come quella di Andrea, 14 anni, che si addormenta con i suoi youtuber preferiti e lo smartphone non lo spegne mai; o di Giorgia, 16 anni, che non si accorge di quanto tempo passa online e fatica a distinguere tra quando è connessa e quando non lo è.

 

L’educazione digitale

“Per curare la dipendenza digitale, spiega Davide Dal Maso, fondatore della no profit – le soluzioni sono fondamentalmente due: sviluppare consapevolezza su questa tematica tra giovani e adulti e promuovere un ponte tra loro attraverso progetti di educazione digitale che permettano spunti di riflessioni e azioni pratiche nelle famiglie, come tenere d’occhio il tempo di utilizzo degli smartphone e stabilire in casa delle ‘no smartphone zones’”. “L’unico antidoto alla dipendenza da telefono è l’educazione digitale anche in classe” prosegue Dal Maso, che con “Social Warning-Movimento Etico Digitale” ha lanciato la campagna di sensibilizzazione a livello nazionale sul tema della dipendenza da cellulare. L’associazione in due anni di lavoro e con 150 formatori volontari, ha raggiunto oltre 35mila ragazzi e 13mila genitori, sensibilizzandoli su come approcciare la rete.



fonte : skytg24