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Alcuni sostengono che il problema sia invece dovuto alla nostra abitudine di fissare gli schermi direttamente per ore. Ma i moderni smartphone, comunque, hanno una luminosità adattiva che riduce la quantità di bagliore nelle stanze buie. Sono poche le persone che impostano la luminosità dello schermo al massimo e la lasciano fissa.

Causa-effetto o correlazione?

Sebbene sia improbabile che la luce blu degli schermi degli smartphone sia abbastanza intensa da causare problemi significativi, questo non significa che sia una buona idea rimboccarsi le coperte con il telefono in mano.

La lettura di email di lavoro relative a scadenze imminenti è chiaramente causa di ansia, e l’ansia è fortemente correlata all’insonnia“, spiega Peirson.

Anche fare “doomscrolling” sui social media, ovvero navigare compulsivamente online in cerca di notizie negative, può avere un impatto negativo sulla durata e sulla qualità del sonno. Se ci si lascia coinvolgere troppo da quello che si legge sul telefono, rimanere svegli più del dovuto diventa fin troppo facile.

Molte persone dormono con il telefono a portata di mano, in alcuni casi lasciando addirittura che le notifiche e i messaggi disturbino il loro sonno.

I bambini sono più sensibili alla luce blu, quindi qualsiasi impatto potenziale potrebbe ripercuotersi più duramente sulle persone in questa fascia di età. Tuttavia, pare che l’uso passivo dello schermo influisca in modo diverso sulla latenza di sonno. Rilassarsi davanti alla tv, o anche leggere sul telefono, è più rilassante che giocare a un videogioco o messaggiare in una chat di gruppo, anche se l’esposizione alla luce blu è la stessa.

Inoltre, quando fissiamo gli schermi dei nostri telefoni, tendiamo a sbattere meno frequentemente le palpebre e siamo perciò esposti a un rischio più alto di secchezza oculare. Che la si chiami sindrome da visione artificiale o affaticamento digitale degli occhi, alla maggior parte di noi è capitato di sperimentare prurito o arrossamento degli occhi, visione offuscata, mal di testa, dolori al collo o alla schiena dopo aver lavorato al computer. Alcuni esperti continuano a raccomandare la regola del “20-20-20”: ogni 20 minuti, cercare di guardare un oggetto ad almeno 20 piedi (6 metri) di distanza per almeno 20 secondi.

Gli occhiali speciali o i filtri aiutano?

Le preoccupazioni legate all’esposizione alla luce blu hanno stimolato la nascita di un’intera industria . È possibile acquistare occhiali che bloccano la luce blu, filtri e lampadine speciali, per non parlare dei software che riducono la luminosità dello schermo. Ma questi prodotti tecnologici sono davvero utili?



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