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venerdì, Ott 04

Soapbottle potrebbe essere la soluzione alla plastica dei bagnoschiuma


L’idea di una designer tedesca si è rivelata efficace: confezioni di shampoo e bagnoschiuma ottenute dalla trasformazione dello stesso detergente, e che “scompaiono” con esso

L’industria del benessere si contende i clienti grazie alle flagranze, ma anche tramite confezioni elaborate che possano catturare l’interesse dei clienti. Un obiettivo spesso centrato, ma con costi importanti per l’ambiente: la scatola è solitamente di plastica, finisce tra i rifiuti e raramente, su scala globale, viene riciclata (le stime parlano del 15% a livello planetario). Partendo da qui e dalle abitudini delle persone – che in un anno utilizzano a testa in media undici bottiglie di bagnoschiuma e dieci di shampoo – la designer tedesca Jonna Breitenhuber ha creato Soapbottle.

Presentato per la tesi di laurea presso l’università delle Arti di Berlino, il progetto prevede una bottiglia di sapone la cui confezione è ottenuta dalla trasformazione dello stesso detergente. Il tal modo, una volta che il contenuto è stato consumato, la confezione si dissolve gradualmente (con i residui che possono essere utilizzati come sapone per le mani) alleggerendo il carico di rifiuti. Una soluzione semplice ma efficace che può essere utilizzata per quasi tutti i prodotti liquidi dedicati all’igiene personale.

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