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mercoledì, Nov 17

Social e cinema alimentano maschilismo e gender gap



Da Wired.it :

In quanti film la figura femminile viene presentata come un trofeo, al pari di soldi, motori e successo? Purtroppo, le discriminazioni di genere in ambito cinematografico sono tuttora innumerevoli, e il percorso che conduce a un’adeguata rappresentazione della figura femminile pare purtroppo essere ancora lungo e tortuoso. 

A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che si terrà come sempre il 25 novembre – quest’anno di giovedì – può essere interessante capire un po’ più a fondo quanto è diffuso e radicato il fenomeno nella nostra società. I messaggi positivi provenienti dal cinema, dall’arte, della musica, dalla letteratura e dai social media possono fare la differenza, e in questo senso è compito di ciascuno incentivare i comportamenti e le scelte virtuose per un futuro in cui smettano di essere normali quelle bias di genere che oggi sono considerate tali.

Attraverso una serie di incontri, organizzati con la partecipazione di Wired da Regione Lazio e dall’agenzia regionale per gli investimenti e lo sviluppo Lazio Innova, è stato messo in evidenza quanto in questi settori il ruolo della donna sia ancora schiacciato, tra comportamenti maschilisti, palesi differenze di genere e pregiudizi che condizionano l’intera popolazione. Gli incontri si sono concentrati su discriminazioni, legalità e giustiziamusica, lavoro e impresa e sanità, e hanno visto la partecipazione di chi giorno per giorno si prodiga per combattere la violenza maschile in tutte le sue forme. Un viaggio chiamato Le donne si raccontano, centrato su temi a cui anche qui su Wired abbiamo dedicato una serie di articoli ad hoc, tra educazione, ricorrenze, analisi dell’impatto della pandemia e bilanciamento vita-lavoro.

Il ruolo del cinema

Oltre il 90% dei film che escono nelle sale cinematografiche italiane sono prodotti da uomini, come del resto accade, con percentuali leggermente più basse, anche per serie tv, programmi e trasmissioni televisive di vario tipo. Il dato è più grave se si tiene conto che la percentuale di donne e uomini che si diplomano nelle scuole di cinema è pressoché uguale. Non è difficile dunque concludere che l’ambiente cinematografico, e non solo quello, è ancora in generale maschilista e tende a lasciare poco spazio al pensiero femminile.

Il risultato è che troppo spesso le storie e i racconti vengono narrati da un punto di vista maschile, senza riservare la giusta considerazione e attenzione alla prospettiva dalle donne. Forse allora il compito del cinema dovrebbe essere di trasmettere più messaggi positivi in questo senso, contribuendo all’affermazione della parità di genere sia per quanto riguarda il numero dei registi sia per le caratteristiche dei prodotti effettivamente diffusi.

Il ruolo di tutti è essenziale, uomini inclusi

Anche se i progressi che sono stati fatti nei confronti della parità di genere sono notevoli, le forme di discriminazione più o meno evidenti restano ancora troppo frequenti. Un punto sottolineato anche da Giovanna Pugliese, assessore alle pari opportunità nel Lazio, è che “ormai non si torna più indietro, per fortuna, perché grazie a tante donne la situazione è cambiata molto rispetto al passato. È importante perseguire in questa direzione con costanza e determinazione, supportando anzitutto le persone sono più in difficoltà, oltre che le generazioni più giovani”. In questo senso è utile ribadire i risultati raggiunti, e le libertà ottenute vanno rinnovate continuamente, per renderle sempre più forti e consistenti.



[Fonte Wired.it]