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venerdì, Mag 05

Social media manager, un’idea di contratto nazionale | Wired Italia



Da Wired.it :

È necessario dare “riconoscimento e cittadinanzaa social media manager, copywriter, graphic designer e alle altre nuove figure professionali della filiera grafico-editoriale. A sottolineare tale esigenza, in una nota, è la segretaria nazionale di Slc Cgil Giulia Guida, che assicura di averla evidenziata anche nella piattaforma sindacale e nell’apertura ufficiale del confronto presso il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).

Proprio lo scorso 18 aprile ha infatti avuto inizio la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto, un’operazione che riguarda i lavoratori e le aziende editoriali, grafiche e della comunicazione. Tutti settori in cui, secondo Guida, le competenze dei nuovi professionisti “sono oggi irrinunciabili per le attività di comunicazione digitale”.

L’alleanza

La nota è stata sottoscritta dal sindacato insieme all’Associazione nazionale dei social media manager (Ansmm), realtà fondata nello scorso novembre con l’obiettivo, tra l’altro, di creare un codice Ateco dedicato per i liberi professionisti, istituire una certificazione per social media manager e regole deontologiche per la tutela dalle fake news.

Le due organizzazioni puntano il dito soprattutto contro la mancanza per le suddette figure professionali “dei più basilari diritti sindacali. In tanti casi “abbiamo constatato – si legge – l’assenza di una retribuzione dignitosa”, nonché “di un orario di lavoro”. Secondo le due sigle, la natura flessibile di quest’ultimo, legata per esempio alla necessità di coprire eventi dal vivo o di occuparsi in tempo reale del servizio clienti, dovrebbe essere riconosciuta in particolare anche dal punto di vista retributivo, normativo e contrattuale.

Ma pesa, secondo Guida, anche l’inesistenza di diritti quali ferie, malattia, misure previdenziali e di welfare, “una condizione – spiega – inaccettabile soprattutto alla luce del ruolo di responsabilità loro affidata, ossia la gestione del delicato rapporto tra aziende, organizzazioni, pubblica amministrazione e i rispettivi utenti”.

Tutto questo ha spinto Slc Cgil e Ansmm ad avviare un percorso di dialogo e confronto per analizzare nel dettaglio le caratteristiche del lavoro delle nuove professionalità e individuare possibili percorsi di inclusione contrattuale utili a rendere il contratto collettivo nazionale grafici editoriali quello di riferimento per tutti i lavoratori digitali della filiera. Una strada su cui sembrerebbero volersi inserire anche “le associazioni datoriali stipulanti il contratto” su cui la trattativa di rinnovo si concentrerà.

La figura del social media manager

Concentrandosi sulla figura del social media manager, l’Ansmm sottolinea come i professionisti che ricoprono tale ruolo abbiano la possibilità di “trasmettere messaggi di grande impatto etico e sociale, attraverso i canali di promozione di imprese, organizzazioni e istituzioni”. Responsabilità a cui però “molto spesso – afferma il vicepresidente dell’associazione Renato Scattarellanon corrisponde un adeguato riconoscimento giuslavoristico, dunque anche economico”. Quella del smm è dunque “una figura professionale ancora invisibile, nonostante sia sempre più diffusa, esercitando la professione in varie forme: individuale, societaria o dipendente”.

Il nostro obiettivo – conclude Guida – è governare i cambiamenti indotti dalla digitalizzazione, contrattando un’organizzazione del lavoro innovativa e sperimentale”. Per questo motivo, la sindacalista ritiene peraltro che “bloccare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia un errore” e che occorra piuttosto “anticiparne lo sviluppo, attraverso la costruzione di un sistema di regole finalizzato alla tutela reale” dei professionisti. Per i quali “uno dei primi aspetti su cui focalizzare i nostri sforzi – conclude – è garantire la corretta applicazione del copyright e del diritto d’autore, in linea con le più recenti direttive comunitarie”.



[Fonte Wired.it]