Era il 18 giugno 2023 quando l’azienda OceanGate e il sommergibile Titan arrivarono sulla bocca di tutti: una spedizione di esploratori impegnati in una visita subacquea ai resti del Titanic, al largo della Terranova in Canado, scomparve nel nulla a bordo del Titan, un sommergibile dalle dimensioni estremamente ridotte, così come a quanto pare erano anche le sue misure di sicurezza. Quattro giorni dopo, nelle acque dell’Atlantico del nord, furono ritrovati i resti della capsula sottomarina che, secondo le ricostruzioni, era implosa portato alla morte di cinque persone. Tra di loro anche Stockton Rush, imprenditore e inventore che aveva fortemente voluto la creazione della stessa OceanGate. Un nuovo documentario intitolato Titan: Il disastro di OceanGate sarà disponibile su Netflix a partire dal prossimo 11 giugno, gettando nuova luce su quello che a conti fatti era un disastro annunciato.
Grazie a immagini dell’epoca, estratti da giornali e documenti inediti, il film documentario vuole ricostruire la vicenda di OceanGate focalizzandosi soprattutto sugli anni che hanno portato alla progettazione e alla creazione della società, mostrando in particolar modo gli aspetti problematici della personalità di Stockton Rush. Molte testimonianze, infatti, descrivono l’uomo come un visionario disposto a tutto non tanto con lo scopo di segnare nuovi traguardi per quanto riguarda l’esplorazione dei mari profondi, bensì per guadagnare fama e successo. Una personalità borderline, dunque, che non esitava a prendere decisioni avventate e ad arruolare persone non all’altezza della situazione pur di rincorrere le prime pagine dei giornali.
“Quando il sottomarino Titan è scomparso, sono rimasto come tutti inorridito ma anche affascinato dalla copertura mediatica 24 ore su 24 e dai commenti da ogni parte del mondo”, ha raccontato Mark Monroe, il regista di Titan: Il disastro di OceanGate: “Non c’era alcun contesto su ciò che poteva essere accaduto a bordo, e l’unico punto di riferimento era il Titanic, una storia che ormai è diventata una fiaba dark. Più approfondivo questa terribile tragedia, più mi incuriosiva capire come fosse potuta accadere una cosa del genere, e chi fosse davvero l’uomo che ha costruito e poi è affondato con quella nave”. Il documentario, una volta sbarcato su Netflix, proverà dunque a chiarire questi dubbi, anche se forse l’unica cosa che rimarrà inspiegabile sarà come sempre l’hybris umana.
