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da Hardware Upgrade :

Negli scorsi giorni SpaceX ha invitato alcuni giornalisti per poter parlare con alcuni suoi alti dirigenti in merito alla gestione dei voli spaziali e in particolare dell’organizzazione dell’FAA (Federal Aviation Administration). La mossa non è stata assolutamente causale in quanto, proprio nelle scorse ore (e breve distanza dalla pubblicazione degli articoli relativi), si è tenuta un’udienza del Senato statunitense sul volo spaziale commerciale. La società di Elon Musk avrebbe quindi voluto poter fare un’opera di lobbismo (legale) cercando di far “sentire” la propria voce prima dell’udienza e cercando il supporto di media e del pubblico interessato all’argomento.

In particolare due sono stati gli articoli pubblicati negli scorsi giorni, uno del Washington Post e uno di Ars Technica che hanno citato le parole di William Gerstenmaier, Vice Presidente della produzione e della sicurezza del volo della società. Un alto dirigente coinvolto in buona parte delle operazioni di SpaceX che riguardano sia i lanci dei razzi spaziali Falcon ma anche i test di volo di Starship e quindi con un quadro chiaro su quali siano le necessità della società.

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In entrambi gli articoli è stata espressa preoccupazione per quanto l’FAA rallenti il lavoro di sviluppo della società per i nuovi vettori ma anche la cadenza dei lanci dell’attuale generazione di razzi spaziali. In generale non è stata data “la colpa” direttamente all’agenzia e i toni sono stati molto più calmi e moderati rispetto a quelli utilizzati da Musk in passato. In particolare Gerstenmaier avrebbe dichiarato che l’FAA starebbe facendo “un buon lavoro con le risorse che ha”.

SpaceX avrebbe in particolare richiesto che la Federal Aviation Administration possa avere accesso a un maggior numero di persone per consentire che le licenze di volo possano essere rilasciate in tempi più brevi. Viene citato anche il fatto che l’FAA abbia dovuto diversi tra i lanci dei Falcon e la chiusura dell’indagine sull’incidente durante il primo volo di Starship.

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Per aumentare la pressione su chi dovrà finanziare ulteriormente l’FAA è stato fatto anche riferimento alle missioni Artemis e in particolare allo sviluppo del lander lunare (una versione modificata di Starship) e la concorrenza della Cina per quanto riguarda il ritorno dell’essere umano sulla Luna con quest’ultima che ha intenzione di riuscirci prima del 2030.

Le problematiche sollevate sarebbero reali soprattutto in vista del 2024 quando la cadenza di lancio dei Falcon sarà ancora più alta (arrivando a 144 lanci) ma ci potrebbero essere anche più lanci di Starship oltre a quelli di ULA con il nuovo Vulcan Centaur o Blue Origin con New Glenn (oltre a quelli suborbitali con Virgin Galactic e Blue Origin New Shepard). Tutti questi vettori impegneranno l’agenzia che avrà un carico di lavoro ulteriore e quindi, potenzialmente, ulteriori ritardi diminuendo la competitività degli USA.

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Durante l’udienza del Senato non solo SpaceX, ma anche altre società hanno richiesto che l’FAA (e in particolare l’ufficio del trasporto spaziale commerciale) possa operare con un maggior numero di persone. Sarebbe stato richiesto di raddoppiare i finanziamenti disponibili così da fornire il supporto necessario. Le società che si dedicato ai lanci spaziali si sono dette pronte ad aiutare chi governa a riformare l’agenzia attuando anche un periodo di transizione per adeguarsi al meglio al nuovo mercato. La burocrazia dovrebbe essere ridotta e il processo di revisione e concessione delle licenze reso “più snello” anche secondo Blue Origin.

I finanziamenti legati all’FAA erano stati proposti diversi anni fa e poi rinviati più volte e anche per l’anno prossimo non sarebbero più disponibili. La situazione spinosa e complessa potrà essere risolta solamente a livelli superiori a quelli direttamente accessibili all’FAA e alle società e le novità potrebbero arrivare quindi più tardi di quanto richiesto dai vari attori di questa realtà.

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