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da Hardware Upgrade :

Finalmente sabato 18 novembre si è tenuto il secondo tentativo di lancio di  Starship di SpaceX nella configurazione Ship e Super Heavy. Il grande razzo spaziale completamente riutilizzabile era stato lanciato per la prima volta il 20 aprile di quest’anno superando la fase del decollo e di Max-Q (punto di massima pressione dinamica) ma non raggiungendo la separazione degli stadi e facendo intervenire il sistema automatico di distruzione Flight Termination System (FTS).


Nonostante le iniziali dichiarazioni di Elon Musk che vedevano un possibile lancio entro un paio di mesi era chiaro che il lavoro che avrebbe dovuto svolgere SpaceX era molto complesso sia per risolvere i problemi emersi e sviluppare il prototipo, sia per soddisfare le richieste delle agenzie governative che supervisionano questo genere di attività. Dopo mesi di lavori e aggiornamenti, durante la scorsa settimana tutto sembrava essere pronto per il decollo di Starship già venerdì grazie al rilascio della licenza modificata da parte dell’FAA ma un problema a un attuatore di Super Heavy Booster 9 ha fatto posticipare il test IFT-2 (Integrated Flight Test) al giorno successivo.

Il secondo lancio di Starship: un buon risultato per SpaceX

Il decollo del grande razzo spaziale alto circa 120 metri, dei quali 70 metri per Super Heavy e 50 metri per Ship, è avvenuto intorno alle 14:00 del 18 novembre (ora italiana). I 33 motori Raptor 2 atmosferici hanno fatto sollevare Starship dal pad orbitale OLM lasciandosi alle spalle anche la torre di lancio Mechazilla e il nuovo deflettore di fiamma in alcuni secondi. Subito si è notata una notevole differenza rispetto all’IFT-1 di alcuni mesi fa dove il cemento della base non aveva retto e si era distrutto scagliando massi a notevole distanza e sollevando una nuvola di polvere che ha raggiunto anche la vicina zona di Port Isabel.

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Questo aveva probabilmente danneggiato alcuni motori Raptor 2 di Super Heavy oltre al sistema di comunicazione dei computer di gestione del volo e creando incendi non controllati nella zona inferiore. Questo aveva comportato il raggiungimento di una quota di 39 km dove poi era sto perso l’assetto e il sistema FTS era entrato in funzione (in ritardo). Con Starship durante l’IFT-2 invece è stato possibile notare come tutti e 33 i motori Raptor 2 hanno superato le prime fasi del decollo arrivando accesi fino alla separazione degli stadi.

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Qui sono stati spenti quelli del primo stadio (tranne i tre centrali) e sono stati accesi i sei motori Raptor 2, tre atmosferici e tre per lo Spazio, di Ship 25 effettuando anche l’hot staging. Questo passaggio non era presente nella prima prova e prevede l’accensione dei motori del secondo stadio prima della separazione degli stadi consentendo di portare un maggiore carico utile in orbita.


Super Heavy Booster 9 a quel punto ha iniziato la rotazione l’ammaraggio nel Golfo del Messico ma la riaccensione dei motori non è avvenuta correttamente facendogli perdere l’assetto e facendo intervenire l’FTS che ha portato alla distruzione dello stadio. Ship 25 invece ha proseguito il volo ma già sopra Porto Rico lo stadio era fortemente danneggiato e anche in questo caso la perdita di assetto e probabilmente di solidità strutturale ha fatto intervenire l’FTS. Attualmente non si segnalano danni a cose o il ferimento di persone.

Starship: fallimento o successo?

Il secondo lancio di Starship è stato quindi un successo o un fallimento? Se si considera la missione seguendo la documentazione mostrata dall’FAA, non tutti i passaggi sono stati completati e quindi anche la missione non è stata completata. In particolare Ship avrebbe dovuto raggiungere una velocità prossima a quella orbitale (ma non entrare in orbita) e ammarare vicino alle Hawaii mentre Super Heavy avrebbe dovuto toccare l’acqua nel Golfo del Messico. In entrambi i casi non era previsto il recupero dei vettori.

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Ci sono alcune considerazioni da fare. Si tratta di prototipi di sistemi particolarmente complessi e che prevedono dimensioni e caratteristiche mai viste prima su questa scala. Saturn V era molto meno potente e non riutilizzabile mentre il razzo sovietico N1 non ha mai raggiunto lo Spazio. Parafrasando un detto “this is rocket science”.


Se si guarda al test IFT-2 di Starship invece sappiamo che Ship 25 ha raggiunto lo Spazio superando la linea di Kármán (posta a 100 km) toccando una quota massima di circa 150 km. La separazione degli stadi è avvenuta correttamente, il sistema FTS sembra aver reagito con maggiore prontezza rispetto a IFT-1 e i sistemi di terra (pad di lancio e torre) hanno subito solo alcuni danni minori e facilmente riparabili.

SpaceX ha scritto in merito “Starship è tornata ai test di volo integrati con il suo secondo lancio da Starbase in Texas. Sebbene non sia avvenuto in un laboratorio o su un banco di prova, è stato assolutamente un test. Ciò che abbiamo fatto oggi fornirà dati preziosi per continuare a sviluppare rapidamente Starship. […] Con un test come questo, il successo deriva da ciò che impariamo e il test di oggi ci aiuterà a migliorare l’affidabilità di Starship mentre SpaceX cerca di rendere la vita multiplanetaria”.



In molti hanno seguito il test, tra questi anche la NASA con il suo aeroplano WB-57 (codice N927NA) oltre all’FAA. In particolare l’agenzia spaziale statunitense punta su Starship come lander lunare per le missioni Artemis III e Artemis IV (ma non è escluso che in futuro vengano affidati altri contratti per lanci di vario genere). Moltissimi anche gli appassionati in zona mentre Elon Musk era presente in loco (nel centro di controllo missione) e si è anche fatto trarre in inganno pubblicando un’immagine su X di Starship durante la separazione degli stadi che invece era un render.


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Il volo di osservazione eseguito dall’aeroplano NASA WB-57 il 18 novembre

Quando ci sarà il prossimo test? Prima di tutto SpaceX dovrà esaminare i dati del secondo lancio e capire cosa non ha funzionato ed eseguire le azioni correttive (seguita dall’FAA). Rispetto al precedente lancio l’U.S. Fish and Wildlife Service (FWS) non dovrebbe rallentare il rilascio della licenza modificata da parte dell’FAA. In linea teorica un nuovo lancio potrebbe essere possibile nella prima parte del prossimo anno, magari intorno alla fine di gennaio o a febbraio. Si tratta attualmente di speculazioni e nuove informazioni potrebbero arrivare nelle prossime settimane.

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