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Squid Game 3 è la fine di un’era o forse no, perché la malvagità umana non ha fine

da | Giu 27, 2025 | Tecnologia


Chi ricorda i primi post sull’Instagram del suo interprete Gong Yoo, riconoscerà il riferimento: l’attore è un fanatico della pesca e quella è una vera immagine dal suo archivio di avventure marine. Ilari, demenziali eppur terrificanti, i Vip – dotati di accenti ridicoli e macchiettistici come villain dei cartoni – a cui viene riservato decisamente troppo spazio: basterebbe molto meno per evidenziare la profondità della loro abiezione. A osservarne con celato disgusto la meschinità, il Front Man, la figura chiave di queste ultime due stagioni, un uomo che ha disperatamente bisogno di ritrovare la speranza dell’umanità e che punisce spietatamente chi, come il giocatore 456, lo ha deluso. Il compromesso, il sacrificio di chiunque che non sia noi stessi, non può abitare l’anima di un uomo con dei valori, ma Gi-hun, in vista del golpe, aveva messo in conto “morti inevitabili”. Negli ultimi episodi il personaggio interpretato da Lee Byung-hun Man affronta un ulteriore travaglio interiore, secondo un atteggiamento ambivalente che riflette quello di Hwang.

Squid Game 3 è la fine di un'era o forse no perch la malvagità umana non ha fine

Preceduto da un penultimo episodio anticlimatico, ripetitivo e incapace di creare la tensione necessaria a una situazione cruciale, quello finale è un racconto dal grandeur cinematografico che risolleva in buona misura l’intera stagione. Per quanto prevedibile – il destino della maggior parte dei personaggi è esattamente come lo si aspetta è un finale poetico e toccante, degno e soddisfacente. Il sacrificio di un concorrente che potrebbe redimere tutti, in realtà redime solo lui stesso. Il messaggio anticristiano di Hwang è che il sacrificio di uno non può redimere il mondo. Se il finale è di immenso fatalismo e pessimismo, l’epilogo è stranamente edificante, costituito di una breve sequenza di lampi di luce che penetrano l’oscurità: Hwang in questo senso è come Cary Fukunaga di True Detective, tra tutto l’orrore e la bestialità umana, ha bisogno di aggrapparsi alla bontà dei pochissimi. È questo che rende l’epilogo di Squid Game così avvincente. Il problema è che l’ultima battuta, con un colpo di scena, lascia la porta aperta a un seguito e questa opportunità è in qualche modo sia meravigliosa che tragica.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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