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venerdì, Mag 07

SSD più affidabili degli hard disk? Forse sì, ma è presto per fare proclami!



da Hardware Upgrade :

Backblaze ha rilasciato i consueti dati sull’affidabilità degli hard disk presenti all’interno dei propri datacenter. Per la prima volta, l’azienda impegnata nel settore dell’archiviazione cloud e del backup dei dati ha anche parlato di SSD, che nella sua infrastruttura sono usati come unità di avvio.

I dati del primo trimestre 2021 prendono in esame 171.919 hard disk usati per l’archiviazione, mentre sono 3187 le unità tra HDD (1669) e SSD (1518) che servono per l’avvio. Partendo proprio dai primi, si vede come quattro modelli di hard disk abbiano registrato zero malfunzionamenti nel corso del trimestre, e in particolare spiccano due modelli, il Seagate ST6000DX000 da 6TB e il Toshiba MD04ABA400V da 4TB, in funzione mediamente da sei anni. Gli altri due modelli invece, unità da 16TB di Toshiba e WD, sono in attività da poco troppo tempo per trarre conclusioni.

Backblaze segnala anche come le unità Seagate ST16000NM001G da 16 TB e Toshiba MG07ACA14TEY da 14 TB abbiano registrato una sola perdita nelle rispettive file all’inizio di quest’anno, sebbene si tratti comunque di aggiunte piuttosto recenti alle migliaia di hard disk che compongono l’infrastruttura di storage.

“Un tasso di malfunzionamenti annualizzato complessivo (AFR) dello 0,85% per il trimestre rappresenta il quarto trimestre consecutivo in cui l’AFR è rimasto sotto l’1%, una tendenza di cui siamo molto soddisfatti, soprattutto perché abbiamo aggiunto oltre 42.000 nuovi hard disk alla nostra farm e migrato altre 23.600 unità”.

Per la prima volta Backblaze ha parlato anche di SSD. Le unità basate su memoria NAND flash non sono usate per archiviare i dati degli utenti, ma come soluzioni di boot, in affiancamento a un numero di hard disk simile. “Nel nostro caso, descrivere queste unità come unità di avvio è un termine improprio poiché questa coorte viene usata anche per archiviare i file di registro per l’accesso al sistema, la diagnostica e altro ancora. In altre parole, queste unità di avvio leggono, scrivono ed eliminano regolarmente file oltre alla funzione preposta di avviare un server“.

Si è quindi presentata la prima occasione di fare un confronto, seppur in un caso d’uso mirato, tra SSD e hard disk. Purtroppo, Backblaze non ha svelato il nome degli SSD usati, in quanto nessuno dei modelli ha operato per un periodo di tempo adeguato per una rilevanza statistica. Nel complesso, sebbene si possa obiettare la stessa cosa, “l’ovvia differenza nell’AFR tra HDD e SSD è illuminante“, scrive Backblaze e lo stesso si può vedere su un periodo più esteso rispetto al primo trimestre 2021.

Gli SSD sembrano quindi guastarsi meno spesso degli hard disk, almeno nel compito a cui sono stati adibiti da Backblaze. “Si ignora tuttavia un fattore importante, l’età dell’unità. Se ci concentriamo sull’età di ciascun gruppo, ci sono potenziali crepe nel suppore che le unità SSD siano migliori”.

Il tema a cui fa riferimento Backblaze è che gli SSD in esame sono “troppo giovani” per tirare una conclusione definitiva e tra diverso tempo, con l’uso, i risultati potrebbero cambiare. L’azienda afferma che approfondirà i dati allineando le timeline di SSD e hard disk in modo da capire come si sono comportati gli HDD nel primo periodo d’uso e fare un confronto più centrato con gli SSD.

In termini generici, un SSD ha un grande vantaggio sui dischi rigidi, ossia non ha parti mobili al suo interno che possono rompersi. Trattandosi nel caso di Backblaze di SSD per datacenter, c’è inoltre da dire che verosimilmente si tratta anche di un’unità incapsulate all’interno di una copertura, quindi il PCB non è mai esposto. Negli hard disk c’è una parte elettronica esposta all’esterno, e questo è un problema sul fronte delle scariche elettrostatiche che potrebbero generarsi maneggiandoli. Lo studio di Backblaze è quindi molto interessante, ma mancano diversi dettagli e per loro stessa ammissione, i dati sono ancora immaturi. Per questo nei mesi a venire sarà interessante seguire l’evoluzione di questo prezioso lavoro di analisi.

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