Seleziona una pagina
martedì, Nov 26

Sta per essere approvato un nuovo tipo di contraccettivo maschile


La metodologia, un’alternativa reversibile alla vasectomia e che prevede l’iniezione di un polimero nei dotti deferenti maschili, sembra essere sicura ed efficace al 97%. L’India potrebbe essere il primo paese al mondo ad approvarla

contraccezione
(immagine: Getty Images)

Un’iniezione inguinale e via, basta bambini per i successivi 13 anni. La metodologia Risug (Reversible Inhibition of Sperm Under Guidance), che prevede l’iniezione di un polimero nei dotti deferenti maschili, è stata sperimentata dall’Indian Council of Medical Research (Icmr), e superati i test si avvia verso il processo di approvazione da parte del Drug Controller General of India (Dcgi). Si tratta di un’alternativa alla vasectomia, ma rispetto a questa è reversibile: il polimero perde di efficacia e gli spermatozoi possono riunirsi al resto del liquido seminale, ripristinando la fertilità. Come riferito dall’Hindustan Times, potrebbero volerci solo 6-7 mesi perché il primo contraccettivo maschile venga messo sul mercato.

Di Risug, in realtà, si parla da diversi anni come alternativa reversibile e meno invasiva (ma comunque di più di un pillolo) alla tradizionale vasectomia. La strategia è bloccare gli spermatozoi nei testicoli, impedendo loro di unirsi al resto del liquido seminale, così da rendere se non impossibile almeno molto improbabile il concepimento.

Lo studio clinico di fase 3 indiano ha coinvolto 303 uomini e – a quanto riferisce all’Hindustan Times RS Sharma del Icmr  – ha fatto registrare un’efficacia del 97,3% senza effetti collaterali significativi.

La Risug indiana prevede un’iniezione a livello del pube di un polimero creato addirittura nel 1970 all’Indian Institute of Technology. “L’Icmr ha cercato di trasformarlo in un prodotto per uso di massa dal 1984 e ora, dopo prove esaustive, è pronto “, ha spiegato Sharma.

La palla adesso passa nelle mani degli esperti del Dcgi, che con la dovuta attenzione dovranno valutare i risultati delle sperimentazioni e esaminare tutti gli aspetti connessi alla fabbricazione e alla somministrazione, così da non sollevare dubbi sulla qualità del nuovo contraccettivo.

Gli indiani dovranno stare attenti a non farsi cogliere da ansia da prestazione: se filerà tutto liscio (secondo un portavoce della Dcgi potrebbero volerci circa 6-7 mesi per ricevere l’approvazione) l’India batterà sul tempo gli Stati Uniti, dove sono in corso studi clinici per una metodologia simile, nota come Vasalgel.

Potrebbe interessarti anche





Source link

Exit mobile version