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martedì, Giu 25

Stadia e YouTube, una cosa sola con Crowd Play


Quella relativa al gaming è una delle tipologie di contenuto di maggior successo su YouTube con oltre 200 milioni di utenti (dato fornito da Google) che ogni giorno si connettono alla piattaforma per fruirne. L’integrazione con il servizio di streaming da parte di Stadia costituirà uno dei punti di forza dell’offerta di bigG nel territorio del cloud gaming, come già anticipato in occasione dell’annuncio andato in scena nel mese di marzo.

Stadia: YouTube e la feature Crowd Play

Torniamo oggi a parlarne in conseguenza alla comparsa di un post, sul blog ufficiale di Stadia dedicato agli sviluppatori, che focalizza l’attenzione su Crowd Play: consentirà agli spettatori di unirsi alle partite multiplayer che stanno guardando, in modo immediato oppure entrando in una lista d’attesa se necessario: sarà sufficiente premere un pulsante, come mostra l’immagine allegata più avanti nell’articolo.

Non ci sarà bisogno di effettuare alcun download né di procedere all’installazione del titolo, grazie alla gestione della piattaforma completamente delegata ai server dei data center. Così Google spiega il funzionamento di Crowd Play.

Quando qualcuno trasmette un match multiplayer da Stadia può attivare l’opzione Crowd Play se lo sviluppatore l’ha implementata nel titolo … Nel corso dello streaming, lo spettatore vedrà un pulsante su YouTube che gli permetterà di mettersi in coda e attendere il proprio turno per giocare.

Stadia: Crowd Play

Terminata l’attesa, il pulsante “Queue” si trasformerà in “Join Now” e se premuto lo spettatore si troverà immediatamente immerso nella partita, da giocatore. Per consentirlo lo sviluppatore dovrà implementare nel titolo un’API messa appositamente a disposizione da bigG. Chi ha avviato la sessione, dunque il gestore del canale YouTube, ha poteri di moderazione: può in qualunque momento decidere di escludere uno o più player dalle partite oppure di impedire loro l’invio di messaggi scritti o vocali.

Ricordiamo che l’abbonamento alla formula Pro di Stadia (da 9,99 euro al mese) non include l’accesso ai titoli, che dovranno essere acquistati separatamente. Dunque, se lo spettatore in questione non possiede il gioco oggetto dello streaming, premendo il pulsante di Crowd Play gli verrà chiesto di comprarlo.

Come scritto in apertura, Crowd Play ha tutte le carte in regola per diventare una delle caratteristiche più interessanti di Stadia, un valore aggiunto attraverso il quale Google cercherà di avere la meglio contro la concorrenza di Microsoft xCloud e degli altri protagonisti che si affacceranno nel settore del cloud gaming, anche facendo leva sulla popolarità di YouTube. Perché la feature possa esprimere appieno le sue potenzialità sarà però anzitutto necessario convincere sviluppatori e software house a implementarla nei giochi.



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