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sabato, Mar 20

Startup Europe, tra stock option e immigrazione

Da Punto-Informatico.it :

Sono due le leve sulle quali l’Europa ritiene di dover agire per creare un sostrato più fertile per l’impianto di startup sul territorio continentale: immigrazione e stock option. La Commissione, infatti, ritiene che occorra agire a livello comunitario su questi ed altri tasselli per far sì che le startup possano diventare una risorsa per il futuro così come lo sono state altrove negli anni passati.

EU Startup Nations Standard

A tal fine l’UE intende fissare veri e propri standard operativi, direttrici chiare a cui gli Stati membri possano fare riferimento nelle singole legislazioni nazionali. Un orizzonte chiaro, insomma, affinché l’Europa possa dirsi unita anche su questo fronte.

Mentre il “modello startup” viene messo in discussione e varrebbe la pena approfondire il discorso soprattutto in una realtà particolare come quella italiana, l’Europa intende tuttavia fare il possibile per creare un contesto favorevole, nel quale agire per creare dinamiche virtuose sia per attrarre talenti, sia per consentire alle buone idee di svilupparsi proficuamente.

Particolarmente interessante è il riferimento alle stock option, poiché rappresentano un modo per legare meglio i nuovi talenti alle migliori idee, coinvolgendole in modo più naturale nella crescita dell’azienda e condividendo l’interesse per il successo delle iniziative. Da questo punto di vista, però, viene richiesto un contributo da parte dei Paesi membri affinché possano allinearsi rapidamente con queste linee di principio, collezionando interventi che possano creare ovunque le medesime condizioni favorevoli. In particolare l’obiettivo è quello di detassare il capital gain, affinché le stock option possano rappresentare una scommessa condivisa non soltanto dall’azienda, non soltanto dal professionista, ma anche dalle istituzioni.

Così non è sotto troppi punti di vista, con le istituzioni che si sono defilate su molti temi cruciali l’immigrazione in primis: facilitare i permessi in entrata consentirebbe di catalizzare competenze ed esperienze dall’estero, migliorando l’ecosistema economico europeo e le opportunità di sviluppo per le aziende nostrane.

Serve però apertura e coordinamento, elementi non sempre disponibili in un’Europa che dopo la pandemia dovrà lavorare su molti di questi aspetti per ridefinire la propria identità e tornare a lavorare con maggior sintonia complessiva. Le startup possono essere un buon campo di applicazione, a vantaggio di tutti.



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