Seleziona una pagina
martedì, Ott 20

Stati Uniti: 6 agenti russi dietro i più gravi attacchi cyber globali



Da Wired.it :

Da Petya a NotPetya, per il Dipartimento di giustizia americano a tirare le fila ci sono sei hacker del Gru, il braccio cibernetico dell’esercito di Mosca

L’Fbi ha emesso il mandato di cattura per i 6 hacker del gru responsabili della diffusione del malware Petya e del ransomware NotPetya (immagine: Fbi)

Sei agenti dell’intelligence russa sono stati accusati dal Dipartimento di Giustizia statunitense di essere i responsabili della diffusione di alcuni dei malware più distruttivi al mondo. Secondo gli addebiti ci sarebbero le spie di Mosca dietro il malware Petya, che nel 2015 hanno preso di mira l’Ucraina, e il ransomware NotPeyta, che nel 2017 ha scatenato il panico a livello globale. Gli accusati avrebbero anche preso di mira la Georgia, le elezioni francesi del 2017 e le Olimpiadi invernali del 2018 a PyeongChang, in Corea del sud.

Stando alla ricostruzione degli Stati Uniti Yuriy Sergeyevich Andrienko (32 anni), Sergey Vladimirovich Detistov (35), Pavel Valeryevich Frolov (28), Anatoliy Sergeyevich Kovalev (29), Artem Valeryevich Ochichenko (27) e Petr Nikolayevich Pliskin (32) farebbero parte del Glavnoe razvedyvatel’noe upravlenie (Gru), ossia il principale servizio di informazioni delle forze armate russe. Su di loro pendono sette capi di accusa, tra cui quella di cospirazione, di frodi telefoniche e di danni alle reti informatiche.

Tutti gli incidenti a loro addebitati sono noti. Così come sospetti i collegamenti con la Russia. Uno su tutti il caso dell’Ucraina, dove nel 2015 l’attacco informatico attribuito ai sei ha messo ko le principali centrali elettriche del Paese e lasciato senza energia oltre 200mila persone. Tuttavia finora nessuno aveva chiamato in causa pubblicamente il Gru.

 

Nessun paese ha armato le proprie capacità cibernetiche in modo malevolo o irresponsabile come la Russia, causando arbitrariamente danni senza precedenti per perseguire piccoli vantaggi tattici”, ha affermato a Tech Crunch John Demers, assistente procuratore generale degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale.

L’incriminazione è il risultato finale di più di due anni di indagini svolte dall’Fbi ma, come è accaduto anche con le precedenti accuse contro hacker stranieri, è molto improbabile che la Russia conceda l’estradizione degli imputati e di conseguenza è altrettanto improbabile che questi possano essere processati.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]