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Stati Uniti, il dna dei bambini migranti finisce in un database di criminali

da | Giu 21, 2025 | Tecnologia


A quanto emerge da alcuni documenti visionati da Wired US, il governo degli Stati Uniti ha raccolto campioni di dna da circa 133mila bambini e adolescenti migranti – tra cui almeno uno di 4 anni – e ha caricato i loro dati genetici in un database penale federale utilizzato dalle forze dell’ordine locali, statali e nazionali.

I documenti, pubblicati sottotraccia dalla Customs and border protection (Cbp) all’inizio di quest’anno, gettano nuova luce sulla portata del controverso programma di raccolta del dna dell’agenzia per la sicurezza delle frontiere. Ma rivelano anche per la prima volta fino a che punto si spinge la sorveglianza biometrica del governo americano, arrivando a colpire minori che in alcuni casi devono ancora imparare a leggere o ad allacciarsi le scarpe, il cui materiale genetico ora è conservato in un sistema originariamente pensato per condannati per reati sessuali e criminali violenti.

Il dipartimento di Giustizia statunitense sostiene che l’attività estensiva di raccolta del dna al confine permette di condurre “una valutazione del pericolo” potenziale di un migrante e contribuirà a risolvere eventuali reati futuri. Gli esperti spiegano che il materiale genetico grezzo dei bambini sarà conservato a tempo indeterminato e temono che, senza un’adeguata protezione, il meccanismo possa essere utilizzato per una profilazione più estesa.

I prelievi di dna ai bambini migranti

I documenti mostrano che dall’ottobre 2020 alla fine del 2024 i registri mostrano che la Cbp ha prelevato campioni a un numero di persone compreso tra 829mila e 2,8 milioni (ma gli esperti stimano che la cifra reale sia probabilmente ben superiore a 1,5 milioni), tra cui 133.539 bambini e adolescenti. Questi dati raccontano un’espansione radicale della sorveglianza biometrica che prende di mira esplicitamente le popolazioni migranti e non risparmia nemmeno i bambini.

I campioni di dna sono inseriti nel Combined dna index system, o Codis, un database amministrato dall’Fbi che elabora il dna e archivia i profili genetici risultanti. Si tratta di una rete di banche dati forensi utilizzata dalle agenzie locali, statali e federali per confrontare il dna raccolto dalle scene del crimine o in seguito a condanne e identificare i sospettati.

Il 10 maggio 2024, per esempio, gli agenti della Cbp dell’ufficio di El Paso, in Texas, hanno raccolto un campione di dna dalla bocca di una persona identificata come cubana, che era stata trattenuta perché ritenuta un “immigrato irregolare“. Eseguendo un tampone del sospettato, gli agenti hanno ottenuto un campione di dna che conteneva l’intero codice genetico del soggetto, che è stato poi inviato all’Fbi per i test del caso. Secondo i documenti della Cbp, la persona in questione aveva 4 anni.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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