Avevo vent’anni quando è uscito L’Ultima Lacrima, uno dei miei libri cult di Stefano Benni insieme a Stranalandia e a Bar Sport, libri che hanno accompagnato la mia vita (ancora oggi uso molte citazioni quando parlo, a volte lasciando l’interlocutore un po’ perplesso, a volte incontrando con grande gioia persone che hanno amato, amano e ameranno Benni per sempre). Ho iniziato a leggerlo e mi sono trovata immersa in un viaggio nel futuro, in situazioni strane e inquietanti, oppure esilaranti e inquietanti, che ancora non potevo capire completamente. E non perché non fossi abbastanza ‘grande’ ma perché lui, Stefano Benni, era capace di vedere lontano lontano, proiettando il lettore in un mondo che non esisteva ancora, ma che sarebbe arrivato molti anni dopo.
Ne L’ultima lacrima si racconta l’isteria per i reality show, anche quelli più crudeli (Papà va in Tv), il razzismo nella sua peggior manifestazione nella provincia più apparentemente sonnacchiosa e annoiata (Caccia al fagiano), l’appiattimento culturale causato dalla cultura televisiva (Il cattivo scolaro), le ‘macchine’ senzienti (Fratello Bancomat).
Ma il racconto che mi aveva più colpita e che ancora oggi risuona nella mia testa è Il Palazzo delle Nove Meraviglie. Ogni volta che si parla del rapporto tra nuove tecnologie e pornografia, di revenge porn, dei contenuti porno realizzati con l’intelligenza artificiale la mia mente va a quelle pagine lette più di trent’anni fa.
Stefano Benni e la visione del futuro
Il timido Baccini è ‘un ometto rugoso. con un nasone da pugile, un impermeabile sgualcito e un borsalino con piumetta’. Vive una vita tranquilla, alleva mucche che producono un latte talmente buono da attirare l’attenzione dei grandi capi degli Intrattenitori Governativi. Vogliono quel latte e mandano uno scagnozzo a prelevare, con grandi cerimonie, il signor Baccini. Perché lui è dubbioso, non vuole ancora firmare il contratto, è timido ma risoluto.
Anche il dottor Ascaro, Enne Emme, Night Man, patentato dal Governo, è risoluto. Non vuole sentire ragioni e invita Baccini a visitare il famoso Palazzo delle Nove Meraviglie. Più che invitarlo lo preleva per portarlo lì. Durante il tragitto la tensione sale, Ascaro è gentile ma sotto quella gentilezza lancia velate minacce (avvelenamenti misteriosi di mucche).